domenica 1 gennaio 2017

Racconto breve sul delirio dei gestori delle reti mobili

Sto passando il capodanno in Tunisia. Prima di partire ho verificato le tariffe telefoniche del mio gestore Vodafone: nessuna convenzione in atto. Chiamando l'Italia dalla Tunisia si paga uno sproposito: TRE EURO al minuto. Neanche 50 anni fa ai tempi della Italcable. Non va molto meglio in ricezione: un Euro e cinquanta al minuto. Mandare un SMS costa 75 eurocent. Internet è addirittura 5 Euro a MB, ovvero cinquemila (!) Euro a GB. Già lo scorso novembre Vodafone mi aveva innervosito in Marocco, dove per sei Euro al giorno mi concedeva solo quindici minuti di chiamata e 30 GB di internet. Per curiosità controllo le tariffe di TIM: identiche. Leggermente meglio con Wind, con la quale chiamare costa due Euro.
Tutto molto sgradevole, particolarmente a Capodanno quando telefonate e messaggi di auguri sono indispensabili. Vista la situazione sono quasi rassegnato a comunicare solo tramite Messeenger, Whatsapp e Telegram in WiFi.
Arrivando all'aeroporto di Tunisi c'è uno stand di Orange, dal 2013 il nome del gestore France Télécom. Un promoter mi regala una scheda mobile e mi spiega che la tariffa dalla Tunisia in Italia di Orange, come per Francia, Germania, UK, USA e altri paesi, è uguale alla tariffa nazionale: 0.16 Dinari al minuto, ovvero 6.5 Eurocent. In pratica cinquanta volte meno di quanto pretenderebbe Vodafone. Faccio una ricarica da 15 Dinari, circa sei Euro. Abbastanza per parlare con l'Italia per 93 minuti, un'enormità. Con la stessa cifra Vodafone mi concede solo due minuti di conversazione. Non basta: con altri cinque dinari, ovvero 1.25 Euro, ho anche un Giga di internet, che in quattro giorni non sono riuscito a consumare. E siccome ho un telefono con doppio slot SIM non devo nemmeno cambiare la scheda, ma solo aggiungere la nuova. Ogni tanto riattivo la scheda Vodafone, vedo chi mi ha chiamato e lo richiamo con la scheda Orange.
Auguro un buon 2017 a Vodafone e mi congratulo per le loro strategie.

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