venerdì 11 novembre 2016

Leonard Cohen, 1934 - 2016

I toni molto cupi del suo ultimo, splendido lavoro e le sue stesse parole nelle interviste recenti avevano già lanciato delle premonizioni sul fatto che Leonard Cohen sentisse ormai vicina la propria fine. L'artista canadese è morto questa notte a Los Angeles, come ha confermato la sua stessa pagina Facebook. Le cause del decesso non sono stare rese note.
Dopo una gioventù passata scrivendo poesie tra il Canada e la Grecia, dove aveva preso residenza nell'isola di Hydra, Cohen pubblicò il suo primo album Songs of Leonard Cohen nella primavera del 1967, quando aveva 32 anni. Il disco si apriva con Suzanne, una delle sue canzoni più famose. Nel 1969 uscì Songs From a Room. Altri quattro album negli anni '70, due negli anni '80 e solo uno negli anni '90, The Future del 1992. Seguì un lungo silenzio con alcuni anni di isolamento nel monastero buddista di Mount Baldy, sulle montagne di Los Angeles. Poi, dopo quasi dieci anni, il ritorno alla musica nel 2001 con Ten New Songs, seguito da Dear Heather tre anni dopo. Ancora una lunga pausa di otto anni e poi tre nuovi dischi nel giro di quattro anni. L'ultimo, You Want It Darker, è uscito lo scorso 21 ottobre. Era stato preceduto dalla titletrack, pubblicata il giorno dell'82imo compleanno di Cohen, il 21 settembre. Sulla copertina di You Want It Darker Cohen è ritratto con una sigaretta in mano. Quando un giornalista gli ha ricordato che aveva detto di aver smesso di fumare ha risposto: "Ci sono persone di cui non ti puoi fidare".
Negli ultimi tempi era afflitto da molti acciacchi e forti dolori alla schiena lo costringevano spesso a casa. Le parti vocali di You Want It Darker sono state registrate su un laptop con un microfono nel tavolo del salotto. Il ritornello di You Want It Darker recita:
Hineni Hineni
I’m ready my Lord.
Hineni in ebraico significa Eccomi qua. Poche settimane fa Cohen si raccontava a David Remnick in un bellissimo articolo-intervista sul New Yorker. "Non oso intraprendere una strategia spirituale. Ho del lavoro da fare. Ho degli affari da sbrigare. Sono pronto a morire. Spero che non sia troppo spiacevole. Per me è tutto qui" raccontava Cohen. Salvo poi smentire queste frasi pochi giorni dopo in un incontro al consolato canadese di Los Angeles. "Ho detto di essere pronto a morire, ma credo di avere esagerato. Tendo sempre a drammatizzare le mie cose. In realtà ho intenzione di vivere per sempre" aveva detto sorridendo, illustrando poi i progetti per due nuovi album. L'ennesima dimostrazione di un talento enigmatico e affascinante.
Qui sotto il tributo pubblicato oggi da Jennifer Warnes, una delle tante fidanzate di un Ladies Man.

 


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