martedì 26 gennaio 2016

Zika Virus, il nuovo incubo

Una epidemia di Zika Virus ha colpito nelle scorse settimane l'America Latina. Secondo WHO-OMS la situazione peggiore è in Brasile e Colombia, ma i casi registrati vanno dal Messico ai Caraibi Orientali, compresa tutta l'America del Sud meno Perù, Cile e Argentina (vedi mappa sotto).
Lo Zika Virus è trasmesso dalla zanzara Aedes aegypti, la stessa che trasmette la Febbre Dengue, ed è stato identificato per la prima volta in Uganda nel 1947. Nel 2007 si registrò una serie di casi anche nel Pacifico, nell'isola di Yap in Micronesia. Nel continente americano invece è comparso solo nel 2014 e i casi sono aumentati vorticosamente dalla metà del 2015.
Oltre a sintomi generali di malessere come febbre e mal di testa, lo Zika Virus è particolarmente insidioso per le donne in gravidanza. WHO ha confermato lo scorso novembre che il virus può causare microcefalia, ovvero neonati con un cervello di dimensioni più ridotte del normale. In Brasile nel 2015 sono stati segnalati 3.893 casi di sospetta microcefalia, oltre 30 volte di più degli anni precedenti. Secondo WHO il pericolo maggiore si corre se il contagio avviene nei primi tre mesi di gravidanza.
Ad oggi non esistono cure o vaccini per lo Zika Virus, e il panico sta crescendo. Il ministero della salute della Colombia ha invitato le donne a ritardare i tentativi di gravidanza di 6-8 mesi in attesa degli sviluppi dell'epidemia. Le stesse raccomandazioni sono state fatte dai governi di Venezuela, El Salvador, Brasile e Jamaica. In El Salvador si chiede addirittura di rinviare le gravidanze al 2018. L'U.S. Center for Disease Control and Prevention consiglia alle donne in gravidanza di non viaggiare in 20 nazioni di America Latina e Caraibi. Il Brasile, dove i dati di microcefalia sono i peggiori, teme conseguenze per le olimpiadi di Rio De Janeiro, in programma il prossimo agosto. Oggi a Los Angeles è stato confermato un caso, una donna che aveva viaggiato in El Salvador.
Zika Virus non si trasmette tra gli umani, ma secondo gli esperti arriverà presto nel sud degli Stati Uniti con la proliferazione delle zanzare Aedes aegypti, che gradiscono l'aumento delle temperature provocato dal riscaldamento globale. E la diffusione del virus ha mobilitato Big Pharma nella ricerca di un vaccino. GlaxoSmithKline e Sanofi hanno già dichiarato di avere iniziato dei test, come sta facendo l'Istituto Butantan di Sao Paulo. Nessuno si aspetta però dei risultati prima di minimo tre anni, forse cinque.
Altre compagnie di biologia di sintesi come Oxytec stanno cercando di produrre esemplari geneticamente modificati di zanzare
che possano entrare in competizione con le larve di Aedes aegypti e limitarne lo sviluppo.

Nessun commento:

Posta un commento