giovedì 23 ottobre 2014

La nuova Commissione Europea, dopo i ritocchi

Ieri il Parlamento Europeo ha dato il via libera alla Commissione Europea presieduta da Jean-Claude Juncker con 423 voti favorevoli, 209 contrari e 67 astenuti. Ci sono stati anche dei voti in difformità alle indicazioni dei gruppi come nel caso dei conservatori inglesi, che hanno votato in larga parte a favore malgrado il gruppo ufficialmente optasse per l'astensione. Al contrario tutti i 13 socialisti spagnoli hanno votato contro, in polemica con la nomina di Miguel Arias Cañete a commissario all'energia e clima. La "lottizzazione" politica della commissione è visibile nel grafico qui sopra.
Juncker ha dovuto rivedere le deleghe dopo la bocciatura della candidata slovena Alenka Bratušek, alla quale in un primo momento era stata affidata una vicepresidenza e la delega all'unione energetica. Or questo compito passa allo slovacco Maroš Šefčovič (48), mentre la commissaria slovena Violeta Bulc (50) passa ai trasporti. La Bulc però si vede togliere il settore spaziale, molto strategico, che viene dato a Elżbieta Bieńkowska, titolare di industria e mercato interno. Elżbieta Bieńkowska (50) è probabilmente quella che ha suscitato la migliore impressione nelle audizioni al Parlamento Europeo, dimostrandosi sicura di sè e competente.
I malumori socialisti per la conferma del popolare Miguel Arias Cañete (64) a energia e clima hanno portato a una compensazione creando una nuova delega di coordinamento allo sviluppo sostenibile, che sarà affidata al vicepresidente socialista olandese Frans Timmermans (53) molto stimato a Bruxelles. Inoltre l'ungherese Tibor Navracsics (48), molto criticato durante la sua audizione parlamentare, si vede tolta la delega alla cittadinanza che passa al greco Dimitris Avramopoulos (61), commissario all'immigrazione. In compensazione Navracsis riceve la delega allo sport, che era assente dalla prima proposta di Juncker.

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