venerdì 21 marzo 2014

Mettetelo pure, ma questa volta il nome Renzi non serve

Stamattina in un programma TV il vicepresidente PD e mio amico Matteo Ricci ha proposto di inserire nel simbolo del PD il nome del segretario (e premier) Renzi, come fece a suo tempo Veltroni. Da alcuni, soprattutto dai giapponesi bersaniani come Geloni e Di Traglia, sono subito partiti gli strali. Perché mettere il nome nel simbolo sarebbe fare "come Berlusconi". La stampa di destra irride l'idea, ma anche alcuni soloni che si collocano a sinistra hanno subito dissentito. Emanuele Conegliano su Globalist scrive che "per i resti di quella che un tempo è stata la sinistra italiana significherebbe la definitiva berlusconizzazione."
Credo che ormai il nome di Renzi nel simbolo del PD non sia importante. Per l'Italia oggi Renzi è il PD, con buona pace dei pochi rosicanti detrattori. Non c'è bisogno di ribadire una percezione condivisa. Ma che scrivere il nome del leader sia segno di "berlusconizzazione" è una idiozia. Vendola ha sempre messo il suo nome nel simbolo di Sel senza battere ciglio, come ha fatto Di Pietro. E nel simbolo della lista "alternativa" di sinistra per le europee campeggia il nome di Tsipras. Berlusconizzati anche loro? #maperfavore
Peraltro, a quanto riportano le agenzie, Matteo Renzi ha già smentito.


Nessun commento:

Posta un commento