giovedì 27 febbraio 2014

Song of the Day


Hey Now è il nuovo singolo del trio tri-hop London Grammar. Il brano è nell'album d'esordio If You Wait, uscito nel settembre 2013 e arrivato al numero 2 e al disco di platino in UK.

All Love Is Equal

Il fotografo Braden Summers aveva un progetto in testa: raccontare l'amore omosessuale con una serie di scatti catturati in giro per il mondo. Perfezionata l'idea, ha pensato al crowdfunding e l'ha presentata su Kickstarter. I soldi sono arrivati in fretta e il progetto è già concluso. Per adesso. Perché Summers ha altre idee sul tema nella testa. I protagonisti delle foto sono coppie vere e, nei paesi dove l'omosessualità è tabù, dei modelli. Le immagini sono tutte bellissime.

mercoledì 26 febbraio 2014

Foto del Giorno 140226 #737

26 febbraio e sta fiorendo anche l'albicocco

Decide la rete



Evviva il moscardino


martedì 25 febbraio 2014

Bob Dylan e il bellissimo abbraccio di oggi alla Camera

"Strange how people who suffer together have stronger connections than people who are most content."

Da Brownsville Girl, di Bob Dylan e Sam Shepard, 1986. Si può ascoltare qui. La traduzione di Michele Murino è: "Strano come le persone che hanno sofferto insieme abbiano legami più saldi di quelle più felici".
PS L'abbraccio tra due grandi politici e persone super per bene è bellissimo e questo post non intende svilirlo o fare dell'ironia. E' solo una citazione letteraria. Lo so che sarebbe superfluo scriverlo, ma visto che mala tempora currunt...

Aspettando gli Oscar

Aspettando gli Oscar il Los Angeles Times ricorda i nove film candidati a migliore dell'anno, a partire dai tre favoriti 12 Years a Slave, Gravity e American Hustle. Aprendo la pagina e cliccando su ognuno si leggono recensioni e curiosità e si può vedere il trailer.
Poi sì, c'è anche il premio al miglior film straniero con La Grande Bellezza in concorso, ma quella è un'altra storia.

Quanti giornali si leggono e dove (forse)

DataMediaHub ha pubblicato una mappa interattiva che illustra la diffusione dei maggiori 65 quotidiani italiani. I dati sono scorporati per singola provincia, basta cliccare sul territorio. Alcune cifre sono davvero bizzarre, come commenta l'autore dell'articolo Pier Luca Santoro.Su tutto resta l'ombra del finanziamento pubblico all'editoria, che dal 2013 dovrebbe essere collegato al numero effettivo di copie distribuite e vendute.

Poliandria

Al Arabiya ha ripreso la notizia di un caso di poliandria, per di più in un paese islamico come la Giordania. Secondo il quotidiano arabo al-Hayat una donna di al-Ramtha, città del nord del paese, avrebbe quattro mariti: due siriani, un giordano e un saudita. I quattro si sono conosciuti a vicenda solo quando ognuno di loro ha rivendicato la parternità del figlio della donna, che un tribunale locale ha deciso di accertare con la prova del DNA.

Harold Ramis, 1944 - 2014





lunedì 24 febbraio 2014

Il governo Renzi e l'Europa

Nel discorso che ha preceduto il voto di fiducia al Senato il premier Matteo Renzi ha parlato molto di Europa (cfr. pag. 3-4 della trascrizione). La riduzione del numero di ministeri ha portato all'accorpamento degli Esteri con le Politiche Europee, tutto sulle spalle di Federica Mogherini. Esteri ed Europa non erano assieme dal I governo Prodi (1996-98), quando Piero Fassino era sottosegretario agli Esteri con delega alle Politiche Europee. Da allora c'è sempre stato un ministro responsabile per l'Europa. Nell'ordine Letta, Toia, Mattioli, Buttiglione, La Malfa, Bonino, Ronchi, Bernini, Moavero Milanesi (qui l'elenco completo con date e premier). Non ne ricordavate nessuno, vero? Normale. Nessuno di costoro ha compiuto gesta memorabili e, a parte Moavero e in parte Bonino, nessuno vantava competenze nè specifica passione per il tema dell'Europa.
Federica Mogherini (40), inserita da Renzi in segreteria nazionale come responsabile Europa e Affari Internazionali, ha uno dei compiti più gravosi del governo. Si parte dal tradizionale bagaglio degli Esteri, dotato di una struttura robusta e rodata, cruciale per gestire l'ordinaria amministrazione diplomatica (spesso più formale che di sostanza), ma dove sul tavolo ci sono anche questioni spinose come la vicenda India-Marò, l'Ucraina e la crisi siriana.
Anche la delega all'Europa in questa fase specifica è davvero pesante. Si inizia con le imminenti elezioni europee di fine maggio, a cui seguiranno dopo l'estate i mesi di trattative per la nomina della nuova Commissione e la definitiva ripartizione dei fondi strutturali per il settennato 2014-2020, con particolare riferimento alle priorità della Politica di Coesione. C'è poi l'organizzazione del semestre europeo di Presidenza del Consiglio dell'Unione, che dal 1 luglio sarà in carico all'Italia. Niente di tragico, per carità, al contrario di quanto qualcuno voglia farci credere. Però in questo caso la presidenza di turno coincide con il rinnovo del Parlamento Europeo, che si riunirà per la prima seduta proprio il 1 luglio, giorno di inzio della presidenza italiana.
La presidenza di turno non svolge solo un ruolo formale, ma deve organizzare logistica e contenuti di una agenda fittissima di eventi, incontri politici e tavoli tecnici. Serve un logo (lo realizzeranno gli studenti attraverso un concorso), un sito web multilingua, una serie di canali di comunicazione efficaci e tempestivi. E servono ovviamente idee, proposte, iniziative che "segnino" il semestre italiano prima di passare il testimone alla Lettonia il 1 gennaio 2015. Nel corso del semestre italiano dovrebbe essere ufficialmente approvata la Macroregione Adriatico-Ionica, sarebbe un traguardo estremamente significativo.
Insomma, per Federica Mogherini c'è molto da fare. Abbastanza perché il premier avverta la necessità di affiancarla con un sottosegretario, o meglio un viceministro, con delega alle Politiche Europee. In Parlamento e nella maggioranza di governo ci sono figure di alto profilo adatte a questo ruolo.

Il primo governo di parità

Io però avrei fatto come nelle cene di classe in pizzeria: tutte le ministre da una parte e tutti i ministri dall'altra. :D

Il negozio di Erode

Via @EmmeBi

sabato 22 febbraio 2014

Song of the Day


The Acid è un trio composto da Adam Freeland di Brighton (UK), il californiano Steve Nalepa e il produttore australiano Ry X. Il video di Basic Instinct è diretto dallo stesso Ry X con Dugan O'Neal. La coreografia e la direzione artistica sono del gruppo Wife, tre ballerine di Los Angeles: Kristen Leahy, Jasmine Albuquerque e Gabriella Vincenza Cataldo.

venerdì 21 febbraio 2014

La fama di Violata diventa internazionale

Avevo raccontato la tumultuosa nascita di Violata in un post del 27 marzo 2013, poche settimane dopo l'inaugurazione del monumento piazzato tra un tunnel e una rotatoria di fronte al porto di Ancona. Da allora le proteste e le richieste di rimozione del capolavoro si sono moltiplicate con progressione logaritmica.
Un paio di settimane fa il sito de La Repubblica ha chiesto ai lettori di segnalare i monumenti orribili del paese. E l'immagine scelta per richiamare la "galleria degli orrori" era proprio quella di Violata, che ha avuto varie segnalazioni, raffigurata in doppia immagine fronte/retro (io trovo pasrticolarmente significante il retro, come nella mia foto qui sopra).
Ieri Kay Wallace, che per Repubblica cura il blog A view from Rome, ha pubblicato un articolo sui monumenti inguardabili, centrato su Violata. Nel testo si legge: "Niente è così criticato, mal piazzato e brutto come Violata". Insomma, una fama (anzi, un'infamia) che ormai supera i confini nazionali. Per la Commissione Regionale Pari Opportunità delle Marche, che ha commissionato e pagato l'opera, una notorietà insperata. Per noi di Ancona un imbarazzo sempre più profondo.

Non solo glu glu


L'Europa si interroga sul futuro delle città/1


Lunedì e martedì scorso la DG Regio ha organizzato a Bruxelles il Forum CiTIEs: Cities of Tomorrow: Investing in Europe, dedicato al futuro delle città d'Europa. Siamo il continente più inurbato del pianeta, con il 70% di abitanti che vivono in città e negli ultimi anni si è avvertita la necessità di un programma comunitario sulle città, una Urban Agenda. Un documento introduce i temi del Forum e le priorità per una politica urbana comune. Niente di particolarmente sorprendente, ma una buona sinossi dei tanti temi sul tappeto. Il riferimento principale resta il report Cities of Tomorrow, pubblicato dalla Commissione a fine 2011.
Anche il Comitato delle Regioni sta lavorando sul tema. A fine gennaio è stata fatta circolare una bozza di parere "Verso una politica urbana integrata per l'Unione Europea" redatta dalla Commissione Politica di Coesione Territoriale, relatore Bas Verkerk, sindaco olandese di Delft.

giovedì 20 febbraio 2014

Luoghi non deputati

Gli aeroporti vedono più baci sinceri delle sale dove si celebrano i matrimoni. I muri degli ospedali hanno ascoltato più preghiere dei muri delle chiese.

La assurda guerra di Beppe contro le macchine


Dopo i pochi minuti passati a monologare davanti a Matteo Renzi, ieri Beppe Grillo ha monologato una ventina di minuti con i giornalisti. Ha detto molte delle solite cose su cui è noioso soffermarsi. Verso il minuto 11:30 del video qui sopra però si è messo a parlare di lavoro. Ha detto che "il lavoro non c'è più e sarà sempre meno". La colpa, secondo Grillo, sarebbe delle macchine. "Le acciaierie stanno mandando via migliaia di persone perché ci sono le automazioni " ha continuato. E ancora: "Tutto quello che fa l'uomo è tassato, tutto quello che fa la macchina è in nero".
Questa visione oscurantista è piuttosto sorprendente. Dipingere "le macchine" come nemiche dei lavoratori è anacronismo allo stato puro. Particolarmente bizzarro per Grillo, che esalta l'immaterialità della rete e della comunicazione online, ovviamente possibile solo per mezzo delle "macchine" e del progresso tecnologico.
Non ho intenzione di scomodare Smith, Marx, Ricardo, Schumpeter, le leggi della robotica di Asimov, Negroponte, le recenti teorie sull'Accelerazionismo. Concludo semplicemente con la constatazione che Grillo non sa quello che dice. E questo lo rende ancora più inquietante e potenzialmente pericoloso.

mercoledì 19 febbraio 2014

Capri, Renzi, Grillo e il paradosso (una storia vera)

Nel secolo scorso per un periodo mi sono occupato del restyling dei punti vendita di Diego Della Valle. Tra i tanti negozi su cui lavorammo c'era stato anche quello di Capri: un locale piccolissimo, ma piazzato strategicamente nella mitica piazzetta Umberto I, a destra dell'arco che porta a via Longano e al Municipio (ed è ancora lì, vari restyling dopo).
Il negozio era ormai terminato e pronto per l'inaugurazione e le squadre di falegnami e montatori, che venivano dalle Marche, già sulla via di casa. Nelle ultime verifiche notai qualcosa di rotto, non ricordo adesso cosa, tipo la cerniera di uno sportello o la guida di un cassetto. Una stupidaggine, ma avevo bisogno di un falegname con la scatola degli attrezzi e mezz'ora di tempo da dedicarmi. I capresi mi consigliarono un artigiano, facciamo conto che si chiamasse Antonio. Lo vado a cercare in bottega, che stava dalle parti di Via Camerelle, ma non lo trovo. Lascio un messaggio, Antonio non aveva il cellulare, erano altri tempi. Lo chiamo a casa, risponde la moglie e lascio un messaggio anche a lei: che venga per favore in piazzetta al più presto. Niente. Il pomeriggio riprovo alla bottega: chiusa. La sera, mentre il negozio si preparava all'apertura, si presenta un signore che mi dice: "Architetto, sono Antonio, il falegname. Sono venuto per dirle che non posso venire".
Se Antonio avesse avuto in tasca una pinza e un cacciavite probabilmente avrebbe sistemato il problema in cinque minuti. Invece era venuto a mani nude PER DIRMI CHE NON POTEVA VENIRE. Indolenza molto caprese, lo so. Anche simpatica, diciamolo.
Questo episodio mi è tornato in mente oggi quando ho visto Grillo e Renzi face-to-face (solo qualche spezzone dal telefono, ero in coda alla cassa del discount). Beppe Grillo, dopo che "la rete" aveva deciso che fosse opportuno presentarsi all'invito del Presidente del Consiglio incaricato (contrariamente a quanto lui e CSLG suggerivano) ha detto a Renzi di essere andato alle consultazioni solo per dirgli che non voleva essere consultato. Un po' come prenotare al ristorante, sedersi, e quando il cameriere ti porta il menù alzarsi e dire: "Che me lo dai a fare? Non ho fame". E fortuna che non è Grillo ad avere un ristorante. Perché se il ristorante fosse il suo ti porterebbe il menu, ti farebbe ordinare quello che preferisci e poi ti preparerebbe i piatti che gli pare. #maperfavore
Io scelgo Antonio e Capri, per sempre.


Sindrome bipolare in fase maniacale


martedì 18 febbraio 2014

Nel secolo scorso


lunedì 17 febbraio 2014

Le migliori storie di San Valentino


San Valentino è passato da tre giorni, ma voglio segnalare lo stesso come possano esistere modi non scontati di celebrare ricorrenze abbastanza trite. Per San Valentino il New York Times ha pubblicato una compilation di nove video scelti da Bob Woletz, direttore della propria sezione Matrimoni. Eh sì, il NYT ha una pagina matrimoni.
I video sono bellissimi, a volte sorprendenti, altre toccanti. Il primo della lista racconta la storia di Lewis Duckett e Billy Jones, due gay di colore che fanno coppia da 46 anni e si sono sposati sei mesi fa, quando la nuova legge approvata dallo Stato di New York lo ha permesso. Billy Jones, psichiatra, era stato arruolato e spedito in Vietnam, dove Lewis gli spediva lettere in codice. "Dove finisco io, inizia lui" dice Billy. Amore vero.

venerdì 14 febbraio 2014

Niente da fare, è imbattibile


Vade retro Satana. Anche da Sanremo

Il blog di Annalisa Colzi è uno dei siti confessionali più seguiti. Vengono pubblicati post a tema religioso, ma c'è anche la pubblicità del libro della Colzi Come Satana corrompe la società e il link a una sezione pellegrinaggi: Lourdes, Medjugorje, Palestina, ce n'è per tutti i gusti e tutte le tasche. Se volete fare turismo religioso potete rivolgervi direttamente a lei, nella pagina sono pubblicati cellulare personale e email. Immagino che lei non ci guadagni nulla, che sia solo un atto di fede.
Ieri la devota Colzi ha pubblicato un post contro la presenza di Rufus Wainwright tra gli ospiti di Sanremo 2014. Il cantautore Rufus Wainwright (40) è un figlio d'arte, nato da Kate Mc Garrigle e Loudon Wainwright III. Rufus, considerato dalla critica un grande talento, non ha mai nascosto di essere gay e da alcuni anni è sposato con il suo compagno tedesco Jörn Weisbrodt.

Nel post, che si intitola "Rufus Wainwright, il satanista a Sanremo 2014" l'artista è descritto appunto come un "satanista" e "difensore delle lobby GLBTI" (non so cosa voglia dire la I finale). La pia Colzi pubblica anche l'immagine qui sopra, che "gira su internet". Il post termina dicendo che l'invito a Wainwright è un "Altro affronto per gli italiani che, oltre a pagare stipendi d’oro a conduttori e ospiti dovranno sorbirsi l’ideologia gender in tutte le salse."
L'ideologia gender? Amen.


La più bella del mondo. Qualche volta no



mercoledì 12 febbraio 2014

Foto del Giorno 140212 #735

Leoncino

Piccola staffa, o staffetta


Roberto "Freak" Antoni, 1954 - 2014

Gli Skiantos sono stati tra i protagonisti della breve ma intensissima stagione della Bologna del '77. Quella degli indiani metropolitani, di Andrea Pazienza, di Bifo, di Tondelli, degli autonomi, di Radio Alice, di Lorusso, dell'Aleph di Gabicce. E Roberto "Freak" Antoni, aka Astro Vitelli, aka Beppe Starnazza, degli Skiantos era il leader indiscusso. Roberto è morto stamattina a Bologna, era malato da tempo. Il migliore coccodrillo l'ho letto curiosamente su Europa, con link a bellissimi video, e non è neppure firmato.
Se uno s'impegna può star male ovunque. Freak Antoni



martedì 11 febbraio 2014

L'ultimo minibus Volkswagen

La Volkswagen ha cessato alla fine del 2013 la produzione del mitico Kombi T2, il minibus presentato sul mercato nel 1957 e prodotto in Europa fino al 1979. Da allora la produzione dei minivan era stata spostata in altri stabilimenti, fino ad essere limitata al Brasile. Anche in Brasile però sono state introdotte norme di sicurezza che obbligano la dotazione di airbag e ABS, così Volkswagen ha deciso di interrompere la produzione perché non in grado di adeguare il modello ai nuovi standard. Dei 3.5 milioni di esemplari venduti in 57 anni, ben un milione e mezzo però sono usciti dallo stabilimentio brasiliano.
L'ultimo modello uscito dalla catena di montaggio (sopra) è stato trasportato in Germania, ad Hannover, dove sarà esposto in un museo.
Il Kombi T2, chiamato Transporter negli USA, è stato per decenni il preferito di hippies e surfers. Il Daily Mail pubblica una splendida photogallery con la storia del minibus. Ma Volkswagen è vicina ad una rivisitazione del modello, come già accaduto per altri classici come il Maggiolino, la Mini e la 500. Il design team guidato dall'italiano Walter de Silva sta definendo i dettagli del nuovo VW Microbus, che dovrebbe entrare in produzione entro l'anno con un listino a partire da circa 25mila Euro.


Song of the Day


La canzone del giorno è Most People dei Dawes, dall'album Stories Don't End uscito nell'aprile 2013. Secondo molti critici Dawes hanno un sound che ricorda quello della California anni '70-80 di Jackson Browne, Eagles e Neil Young.

Meno Cento Giorni

Oggi mancano cento giorni alle elezioni europee, quando 400 milioni di elettori potranno scegliere i 751 parlamentari dell'Unione. I primi a votare saranno olandesi e britannici, che apriranno i seggi giovedì 22 maggio. Tutti gli altri 26 paesi voteranno nel fine settimana che si conclude domenica 25 maggio.
Per la prima volta le liste saranno collegate ad un candidato presidente, che dovrà essere eletto dalla maggioranza dell'assemblea. L'affluenza alle urne con il tempo è sempre calata, scendendo dal 62% del 1979 al 43% del 2009. Molto ha influito l'ingresso dei paesi dell'est, dove la percentuale dei votanti è molto bassa (Lituania 20%, Slovacchia 21, Polonia 25, Romania 29% alle ultime elezioni del 2009). In Italia nel 2009 ha votato il 65% degli aventi diritto. Quanti faranno lo stesso a maggio?


Qualunque sia la tua squadra


I norvegesi massacrano le balene, ma un grandioso spot di 90 secondi della catena di articoli sportivi  XXL, che ha 22 megastore in Norvegia e 13 in Svezia, risponde in modo superbo alle polemiche russe sull'omosessualità. Vale la pena guardarlo almeno un paio di volte.

lunedì 10 febbraio 2014

Song of the Day


Il Principe è sempre il Principe.

Se il referendum sugli immigrati fosse stato in Italia?

Il referendum sul tetto agli immigrati indetto ieri in Svizzera non aveva un obbligo di quorum, tuttavia alla consultazione ha partecipato il 55.8 % dell'elettorato, circa 2.9 milioni di persone. L'esito è noto: i Sì hanno vinto con il 50.3 contro il 49.7 dei no. In pratica circa ventimila voti di differenza (qui i risultati ufficiali). I si hanno prevalso largamente nelle zone rurali. Le grandi città come Zurigo, Ginevra e Basilea hanno votato no, ma la capitale Berna ha scelto invece il sì.
In Svizzera, paese di circa otto milioni di abitanti, gli immigrati sono il 23.2%, quasi un quarto della popolazione. In Italia gli immigrati secondo i dati ISTAT sono il 7.4%, meno di un terzo. Quale sarebbe in Italia il risultato di un referendum simile a quello svizzero?


E dovrebbe essere il gioco più bello del mondo

Πάντα ῥεῖ

Da Julien Douvier via Antonio Prenna.

sabato 8 febbraio 2014

Ubi Maior, Minor Scribit

Nel corso di una operazione di controllo del territorio da parte delle Forze dell'Ordine, una pattuglia dei Carabinieri della stazione di Roma Trastevere ha fermato un veicolo con a bordo cinque persone, poi identificate come Fassina Stefano (proprietario del mezzo, che era alla guida), Damiano Cesare, Gasbarra Enrico, D'Attorre Alfredo e Martina Maurizio. Alla richiesta di dove fossero diretti, il Damiano Cesare ha risposto che stavano andando al domicilio di tale Cuperlo Gianni, con il quale avevano un appuntamento. Insospettiti dal fatto che il Fassina Stefano rispondeva evasivamente alle domande e manifestava nervosismo, i militari dell'Arma hanno ritenuto opportuno procedere ad una sommaria perquisizione del veicolo. All'interno del vano che alloggia la ruota di scorta è stato rinvenuto un plico contenente un documento dal titolo Memo x il programma di un governo di svolta. A fronte della difficoltà dei Carabinieri a comprendere il senso della frase, Gasbarra Enrico ha provveduto a spiegare che la X corrispondeva alla parola "per". Messo alle strette, Fassina Stefano ha ammesso la partenità del documento, ma ha aggiunto che lo stesso era stato redatto per solo uso personale.

Basta vendere sigarette, siamo una farmacia

La CVS è la seconda catena di Drug Store degli Stati Uniti, con 7.600 negozi, molti dei quali aperti 24 ore. Ma è la prima per fatturato, sia di prodotti farmaceutici che generici. Dal 1 ottobre 2014 CVS non venderà più sigarette e altri prodotti a base di tabacco. Una scelta che costerà all'azienda una riduzione di due miliardi dollari di entrate, più o meno un miliardo e mezzo di Euro. CVS è la tredicesima azienda USA, con un fatturato di 123 miliardi di dollari.
L'annuncio è stato dato da un comunicato dell'amministratore delegato di CVS Larry Merlo. Il presidente Obama ha salutato con favore la scelta di CVS, che "ridurrà le morti legate al tabacco, i tumori e le malattie cardiache, oltre ad abbassare i costi della spesa sanitaria".
In America le sigarette si possono acquistare ovunque, dal negozio all'angolo ai grandi supermercati. Ma i drug store sono negozi che vendono farmaci da banco e hanno anche un settore per le medicine su ricetta, sono delle vere e proprie farmacie. Poi vendono anche cibo, cosmetici, saponi e giocattoli, ma certo che vedere le sigarette esposte dietro il banco del negozio dove compri gli antibiotici è piuttosto bizzarro.
CVS ha fatto una scelta apparentemente coraggiosa, ma l'azienda aveva già commissionato delle ricerche di marketing che hanno confermato che i mancati introiti saranno compensati dalla maggiore fiducia di medici e clienti.
Resta da vedere cosa farà adesso la prima catena di drugstore americana per numero di negozi, Wallgreens.

venerdì 7 febbraio 2014

giovedì 6 febbraio 2014

Song of the Day


2 luglio 1970, Elton John ha 23 anni e si esibisce dal vivo in uno show della BBC. In uno scarno trio, con basso e batteria, chiude il set con Burn Down The Mission, una delle sue canzoni più elaborate e musicalmente complesse. Meraviglia.

La forchetta della pizza di De Blasio va all'asta

Ricordate lo "scandalo" suscitato dal fatto che il sindaco di New York Bill De Blasio avesse mangiato una pizza con coltello e forchetta? De Blasio aveva replicato che lui preferiva usare la forchetta come fanno i suoi avi italiani, piuttosto che avere la pizza pretagliata a spicchi e mangiarla con le mani come si fa abitualmente in America. Niente da fare, il Pizzagate ormai era stasto innescato e a questo punto meglio utilizzarlo per una buona causa.
Marc Cosentino, uno dei titolari di Goodfella's, la pizzeria di Staten Island dove avvenne il misfatto, è un ex sergente di polizia, ed ha conservato la "infame forchetta" in una busta per le prove di reato (sotto). La forchetta questa mattina alle 11 ora di New York sarà consegnata alla Stephen Siller Foundation, la fondazione dedicata a uno dei pompieri deceduti nel crollo delle torri gemelle. La fondazione la ha messa all'asta, con un prezzo base di mille dollari e rilanci minimi di altri mille. L'asta terminerà il 22 febbraio.



Abbraccio mortale


mercoledì 5 febbraio 2014

Dove sono finiti i Forconi?

Sono passati solo pochi mesi, dove è finito il Movimento dei Forconi? Confidiamo in un reportage di "Chi l'ha visto?".

Foto del Giorno #FDG 734

Un mandorlo fiorito non fa primavera. Però...

martedì 4 febbraio 2014

Il Colorado vale più dell'Egitto

Quanto valgono le economie nazionali confrontate agli stati USA? Michael Kelley ha pubblicato su Business Insider una mappa dove gli stati americani sono rappresentati con il nome di importanti nazioni che hanno un PIL più basso. Così la California, con duemila miliardi di dollari, supera abbondantemente il Canada, che pure è tra i G10, ed è virtualmente la nona economia mondiale. Il Texas fattura più del Messico e New York più della Corea del Sud, una delle tigri asiatiche. Nel 2012 il PIL degli Stati Uniti d'America è stato di oltre 16.200 miliardi di dollari. quello italiano poco oltre i duemila, appena sopra la California.

Meno innovazione, più tassazione. E sempre viva la SIAE

Oggi Il Corriere della Sera ritorna sulla questione de "l'equo compenso", ovvero la tassa applicata sui supporti di memoria e di registrazione. Introdotta il 30 dicembre 2010 con un decreto dell'allora ministro della cultura Sandro Bondi, il balzello colpisce qualunque supporto di memoria digitale interno o esterno, dagli hard disk alle schede di memoria flash.
Secondo il Corriere la proposta di aumento dei corrispettivi per "copia privata" portera ad aumenti anche del 500%, a cui va sommata l'IVA al 22%. Tutte le entrate andrebbero alla SIAE, l'ente che tutela il diritto di autore in Italia (a cui io sono iscritto, inter alia). Qui sotto c'è la tabella pubblicata oggi dal Corriere.
La richiesta di aumento da parte della SIAE aleggia dalle prime bozze della legge di stabilità, supportata anche in parlamento. Guido Scorza ne parlava lo scorso dicembre nel suo blog su L'Espresso. Gli aumenti proposti porterebbero nelle casse della SIAE 175-200 milioni di Euro nel 2014, rendendo il "gettito da copia privata" il 30% del totale delle entrate della società, addirittura la metà del totale degli introiti da diritti musicali. Le somme poi sarebbero distribuite secondo i classici, discutibilissimi criteri SIAE tra autori, editori e interpreti. Non un Euro verrebbe destinato all'innovazione tecnologica.
Le obiezioni all'adozione del provvedimento arrivano da tutti i settori, eccetto ovviamente l'enclave degli autori/esecutori. La più sostanziale è che non è lecito tassare supporti informatici utilizzati da aziende e professionisti per il proprio lavoro. Facciamo l'esempio di un fotografo professionista, che avrà archiviato il suo lavoro in decine di hard disk, chiavette USB e schede di memoria. Certamente non utilizzerà questi strumenti per "copie private". Lo stesso vale per gli strumenti di back up delle grandi aziende. Nel mio piccolo io ho sei hard disk esterni: un vecchio 2.5" da 160 Gb, un altro 2.5" da 500 Gb, due 3.5" da 500 Gb e due da 1 Tb. Oltre a decine di chiavette e schede di memoria SD. Su questi non c'è neppure una "copia privata".
Inoltre le cifre proposte non hanno senso. Una chiavetta di memoria flash USB da 64 Gb, che presto sarà lo standard, costerebbe più di un PC, dove lo standard è già oggi un Tb, ovvero 16 volte la capacità della chiavetta.
Il problema è storico e tutto italiano. Come per la RAI il "possesso" di un ricevitore TV obbliga al pagamento del canone, per lo Stato avere un hard disk o una pennetta USB vuol dire scaricare illegalmente canzoni e film. Nel 2012 la RAI aveva spedito lettere minacciose alle aziende e agli studi professionali in cui pretendeva il pagamento del canone per il possesso dei monitor dei PC, poi impugnate e sconfessate. Per gli esattori di stato siamo tutti potenziali criminali, e il sospetto prevale sulla fiducia nei cittadini. Molto triste.
Confidiamo nel buonsenso del ministro Bray, a cui spetta l'ultima parola.


Song of the Day


Seasons (Waiting For You) è il nuovo singolo di Future Islands. Il video è diretto da Jay Buim. L'album Singles, il quarto del trio di Baltimora, uscirà il 24 marzo.

Bill De Blasio è troppo alto

Secondo il New York Times la statura di Bill De Blasio sta creando problemi. Con il suo metro e 97 De Blasio è il sindaco più alto che New York abbia avuto nell'era moderna. Il suo predecessore Michael Bloomberg si fermava a un metro e settanta e a quanto pare si era anche alzato artificiosamente la statura sui dati della patente di guida. Fiorello La Guardia, mitico sindaco dal 1934 al 1945, arrivava solo a un metro e 57.
Nelle cerimonie ufficiali per De Blasio occorre allestire un podio che abbia una pedana mobile su cui fare salire gli altri relatori, che altrimenti non arriverebbero al microfono. Al contrario, con un podio normale De Blasio sarebbe costretto ad ingobbirsi come ha dovuto fare in alcune occasioni in campagna elettorale. Il problema c'è anche nell'auto di servizio: per avere più spazio per le gambe De Blasio viola il protocollo e si siede davanti, accanto all'autista, dove però è più vulnerabile sotto il profilo della sicurezza. Poi c'è la "cravatta sindacale", che è l'equivalente della nostra fascia tricolore. Anche in questo caso le proporzioni hanno dovuto essere modificate. La questione è formale ma anche politica, perché un sindaco che per forza di cose guarda tutti dall'alto in basso può creare imbarazzo e complicare le relazioni istituzionali e diplomatiche.
Del resto per De Blasio il problema non è solo istituzionale, ma anche domestico: sua moglie Chirlane McCray è alta un metro e sessanta. Nella foto sotto, il sindaco ad un evento pubblico sistema una pedana prima di cedere il podio alla moglie.