martedì 16 luglio 2013

Pagheremo caro, pagheremo tutto

La relazione di oggi alla Camera del ministro dell'interno, vicepresidente del consiglio e segretario nominato del Pdl chiarisce perché un quarto degli elettori italiani ha preferito affidarsi alle urla di un comico, almeno per una volta, piuttosto che mantenere in vita uno status quo politico ormai davvero intollerabile.
Il ministro ha detto di essere all'oscuro di tutto. Una imponente operazione di polizia viene messa in piedi sulle pressanti richieste di un governo estero, neppure europeo, e il ministro degli interni non è informato. Una donna e la sua bambina, che non sono imputate di nessun reato, vengono consegnate dalla polizia italiana ad emissari di un paese estero, non europeo, che le deportano altrove e il ministro degli interni non è informato.
Se nessuno ti informa vuol dire che non conti niente, zero. Che sei lì per caso. Anzi, che non sei neppure lì, perche hai da fare altrove qualcosa di basso cabotaggio politico. L'ho scritto oggi pomeriggio su facebook, l'ho sentito ripetere stasera da Luca Sofri a Zapping, è un'analisi semplice e oggettiva: un ministro che non viene informato di questioni così importanti è un ministro che non conta niente. Zero, ignorato, inesistente. Secondo me dovrebbe dimettersi per questo, manifesta incapacità. Non lo farà, ovvio. E il PD non infierirà, ingoiando un altro rospo. Il problema è che queste cose non si dimenticano facilmente. Pagheremo caro, pagheremo tutto.

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