giovedì 4 luglio 2013

La politica della presidenza lituana UE

Ieri la "lady di ferro" lituana Dalia Grybauskaitė ha ufficialmente lanciato il semestre di presidenza del suo paese durante una sessione plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. E' la prima volta che la piccola nazione baltica, entrata in Europa nel 2004, svolge questo ruolo.
Il semestre non sarà semplice da gestire e alcuni osservatori lamentano la scarsa esperienza lituana nella regia internazionale. 
I problemi legati a occupazione, regole bancarie, crisi economica, sicurezza delle frontiere sono già sul tavolo, ereditati dalle presidenze precedenti. Poi c'è il rush finale per la definizione dei fondi strutturali 2014-2020.
Oltre le grandi ed annose questioni europee la Lituana cercherà di mettere le politiche regionali dell'area del Baltico al centro dell'agenda di Bruxelles. Vilnius guarda anche ad est e vorrebbe aprire le porte dell'Europa per Ucraina, Armenia, Georgia e possibilmente anche Bielorussia. Su questo tema la Lituania ha già convocato un vertice a Vilnius per la fine di novembre, centrato sulla creazione di una Eastern Partnership con i paesi ex sovietici. L'obiettivo sarebbe la sottoscrizione di un trattato di associazione con l'Ucraina, che però il caso Tymoshenko rende molto improbabile.

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