giovedì 2 agosto 2012

Lucio Quarantotto, 1957 - 2012

"Io sono Quarantotto, quello matto" cantava in un brano del suo album di esordio Di Mattina Molto Presto nel 1982.  Lucio Quarantotto si è suicidato martedì scorso, uccidendosi con un classico e teatrale volo dal terzo piano della sua casa di Mestre.
Personaggio molto schivo, Lucio Quarantotto aveva pubblicato tre album tra il 1982 e il 1990, con grande attenzione della critica e anche un Premio Tenco per l'opera prima. Poi, tramite Caterina Caselli, l'occasione di scrivere alcuni testi per quello che allora era un promettente tenore, Andrea Bocelli. Tra questi anche Con Te Partirò, presentata da Bocelli a Sanremo 1995 e in seguito diventata in inglese Time To Say Goodbye e in spagnolo Por Ti Volaré. Solo la versione inglese ha venduto oltre 12 milioni di copie. Sono poi arrivate decine di cover da artisti di tutto il mondo.
I diritti d'autore garantivano a Quarantotto una vita tranquilla, ma non sono serviti a sconfiggere la depressione. Lucio scriveva versi improbabili e bellissimi, che cantava con una voce baritonale difficile da accoppiare con quel volto sfuggente e spesso spaurito.
Avevo incontrato Lucio Quarantotto proprio a quel festival di Sanremo del 1995, parlammo un po' seduti al bar dell'Hotel Londra. Una persona molto complicata. C'è un video del concerto del 1 maggio 1990 a Roma con Lucio che canta E Se Questa Fosse L'Ultima con Caterina Caselli. Caterina stona come sempre, Lucio caracolla per il palco chiaramente non a suo agio. Strano rivederlo adesso.
Conservo il vinile di Di Mattina Molto Presto, impreziosito dai bellissimi disegni di Marcello Jori.

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