sabato 16 giugno 2012

E adesso ci prova il Brasile

In questo momento a Rio sono quasi le 11 di mattina. Ieri sera si sarebbe conclusa l'ultima conferenza di preparazione prima del Summt di Rio+20, che prenderà il via mercoledì prossimo. Il testo del documento finale, dopo estenuanti negoziati, è ancora pieno di [parentesi quadre], quindi non concordato. La situazione era già precipitata giovedì, quando il gruppo G77+Cina, che comprende 131 nazioni, aveva deciso di lasciare i tavoli di negoziazione. I 131 paesi in via di sviluppo rifiutano di discutere argomenti come la green economy - uno dei temi principali del prossimo Summit - prima che i paesi occidentali chiariscano quanto sono disposti a mettere sul tavolo in termini di aiuti finanziari. Le proposte presentate nel testo variano da 30 a 100 miliardi di dollari l'anno, cifre su cui nazioni come Canada e Usa non sono neppure disposte a sedersi al tavolo di discussione.
Ieri mattina si è tornati a lavorare nei gruppi e nelle commissioni, ma il totale dei paragrafi concordati non supera il 30%. Così ieri sera, alla chiusura del programma ufficiale della Conferenza di Preparazione, il governo del Brasile ha annunciato che oggi a mezzogiorno - cioè tra un'ora - presenterà un nuovo testo "di minima" su cui lavorare fino a martedì sera, prima dell'arrivo dei capi di stato. Ad oggi a Rio+20 sono confermati 116 presidenti o primi ministri.

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