lunedì 12 marzo 2012

L'energia di Passera

Il ministro Corrado Passera è intervenuto sui temi dell'energia venerdì scorso alla presentazione del rapporto 2011-2012 di italiadecide, il think tank bipartisan che ha tra i fondatori Luciano Violante, Gianni Letta, Giuliano Amato e Giulio Tremonti. Erano presenti anche Giorgio Napolitano e il governatore Ignazio Visco.
La disattenzione del fine settimana ha portato le dichiarazioni di Passera in auge solo oggi. Il ministro ha anticipato alcune linee guida del famoso piano energetico nazionale, atteso da sempre e mai presentato.
Nella sua enunciazione Passera ha cominciato dalla necessità di aumentare l'effcienza energetica, e fin qui nulla da dire. Paesi più concreti e lungimiranti come la Germania ci hanno puntato da un pezzo. Poi ha annunciato la volontà di ridurre gli incentivi alle rinnovabili, che peserebbero per 9 miliardi l'anno sulle bollette. Qui la discussione è certamente più articolata, visto che il settore delle rinnovabili è in pratica l'unico che negli ultimi anni ha creato occupazioneindustraile e artigianale in Italia. Ma il ministro ha steccato soprattutto quando ha parlato della necessità di rilanciare la produzione nazionale di idrocarburi con nuove trivellazioni a terra e offshore, perché le nostre risorse sarebbero "ingenti". Senza ripetere i numeri che chiariscono quanto siano poco rappresentative le nostre riserve di idrocarburi rimando ad un commento di Qualenergia dove tutti i dati sono evidenziati con chiarezza. Confidiamo in un ravvedimento, altrimenti aridatece Scajola o Romani.

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