sabato 28 gennaio 2012

Se Steve Jobs fosse all'inferno?

Apple ha chiuso l'ultima trimestrale con un fatturato record di oltre 46 miliardi di dollari e un utile netto di 13 miliardi. In percentuale Apple ha un utile pari al 28% del fatturato. Margini cosi ampi sono straordinari e dovrebbero permettere a qualunque azienda la possibilità di garantire che produzione e distribuzione dei prodotti siano effettuati seguendo solidi principi di etica e rispetto. Anzi, dovrebbero stimolare ad investire nella protezione e remunerazione dei lavoratori.
Contemporaneamente ai fantasmagorici risultati di bilancio invece sono arrivate anche notizie davvero cupe sulle condizioni di lavoro a Foxconn, il colosso cinese che produce per Apple e molti altri brand mondiali. Si parla di almeno dodici suicidi tra gli operai, costretti a turni massacranti e a riposare in dormitori collettivi. Il New York Times ha preso la questione di petto pubblicando un report dettagliato due giorni fa. Il successore di Steve Jobs alla guida di Apple, Tim Cook, ha replicato con una lunga e-letter a tutti i dipendenti Apple (che non sono gli operai di Foxconn) assicurando di "avere cura di ogni lavoratore nella catena di produzione". Ma infatti.

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