domenica 29 gennaio 2012

Il mestiere dell'antagonista

Fortemente voluto dal sindaco De Magistris ieri a Napoli si è svolto il Forum dei Comuni per i Beni Comuni. Grande partecipazione, ma anche sedie vuote. Nessuno dei sindaci annunciati delle città sopra la linea gotica si è fatto vivo. Pisapia ha perso l'aereo ed è rimasto a Milano, Orsoni non si è mosso da Venezia, Zingaretti aveva da fare a Roma, Merola era impicciato a Bologna. Così assieme al sindaco di Napoli al teatro Politeama c'erano Vendola e i sindaci di Bari e Cagliari, Emiliano e Zedda, rendendo il Forum una questione meridionale.
Per motivi oscuri oggi La Repubblica in vendita ad Ancona era l'edizione di Napoli (mai successo prima) e quindi ho letto cronache più dettagliate sull'evento. A cominiciare dai virgolettati di Alberto Lucarelli, assessore ai beni comuni di Napoli: "I comuni devono trovare una piattaforma condivisa su politiche precise, anche attraverso il conflitto locale e nazionale". Lucarelli - la cui relazione si intitolava La disobbedienza dei beni comuni - ha parlato di "dittatura della delega", di "mistificazione della rappresentanza" e ha proposto "una Carta da inviare al Capo dello Stato e al Presidente del Consiglio per evidenziare gli atti eversivi e incostituzionali che impediscono il soddisfacimento dei diritti essenziali".
Da parte sua, il sindaco ha chiarito le sue ambizioni politiche: "Dobbiamo trovare una formula per una campagna elettorale per andare al governo del paese. Noi, che siamo l'esatto contrario del governo Monti, che è l'arroccamento dei poteri". 
Ma a Napoli c'era anche un uomo del nord. Da Torino era arrivato il comunista Ferrero, secondo il quale "Bisogna costruire l'unità delle sinistre contro Monti". De Magistris ha tirato le conclusioni, dicendo tra l'altro che "Nel 2013 si sfiderà il modello di chi non vuole cambiare e vuole prolungare l'agonia del liberismo, contro chi vuole una nuova alternativa: sociale, politica ed economica. Non ci potremo piangere addosso per l'occasione mancata". 
Si capisce perché qualcuno ha perso l'aereo o ha dovuto rinunciare per impegni improvvisi.

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