martedì 30 novembre 2010

Un pacchetto equilibrato

I messaggi politici ascoltati ieri nella sessione inaugurale della COP 16 ripetono che a Cancun dovrà essere approvato un balanced package di azioni che aprano la strada verso il nuovo accordo globale sulla riduzione delle emissioni. Ma da cosa dovrebbe essere composto questo "pacchetto equilibrato"?  Dalla definizione di alcuni dei pilastri fondamentali dell’accordo, come il Green Fund, la ripartizione degli aiuti finanziari ai paesi in via di sviluppo. E poi un sistema condiviso di cessione delle tecnologie ai paesi più poveri, le politiche per limitare la deforestazione e il degrado delle foreste tropicali (REDD), l'adattamento ai cambiamenti climatici. Resterebbero indietro i due temi su cui l'accordo sembra ancora lontano: la mitigazione, ovvero la definizione delle quote di riduzione delle emissioni, e la forma giuridica del nuovo trattato che dovrà sostituire Kyoto, in scadenza nel 2012.
Il mantra di Cancun è "se non siamo d'accordo su tutto non è detto che non dobbiamo accordarci su niente". La volontà comune è di portare comunque a casa dei risultati, anche per dimostrare la validità di un percorso intrapreso tre anni fa (la famosa Bali Roadmap) e non mettere in discussione l'esistenza stessa del processo negoziale sotto l'egida delle Nazioni Unite. Il fatto che il Copenhagen Accord del 2009 sia rimasto un atto volontario, non essendo stato approvato all'unanimità, ha dato spazio ai pragmatismi di alcuni grandi paesi che vorrebbero prendere le decisioni in altre sedi internazionali dove non esiste potere di veto, come il G-20.
Nel frattempo le città e le autorità locali continuano il loro lavoro, dimostrando che se le posizioni delle nazioni sono ancora distanti, quella delle enti locali è una sola e consiste nell'intervenire prima che sia troppo tardi. Sono stati preparati molti emendamenti ai testi negoziali ONU, tutti centrati sulla formalizzazione del ruolo delle città nelle politiche di mitigazione e adattamento. 
Qualcuno della delegazione delle Autorità Locali ha notato con disappunto che tra i discorsi di benvenuto della cerimonia di apertura non erano previsti interventi della città ospitante e dello stato di Quintana Roo.

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