lunedì 20 settembre 2010

Gli obiettivi (mancati) del millennio

Si apre oggi a New York la 65ima Sessione Plenaria delle Nazioni Unite dedicata agli obiettivi del millennio (live webcast). Mancano infatti solo cinque anni alla scadenza dei Millennium Goals e i risultati raggiunti fino ad oggi non sono lusinghieri.
Le Nazioni Unite ospiteranno quasi 150 capi di stato e di governo. A differenza di quasi tutti i leader mondiali non ci sarà Berlù, troppo occupato dalle evanescenti maggioranze parlamentari per occuparsi di questioni marginali come la povertà. L'Italia sarà rappresentata dal ministro degli esteri Frattini che parlerà  domani pomeriggio e dovrà in qualche modo spiegare perché il nostro paese, contrariamente alle promesse del presidente del consiglio, abbia in realtà ridotto gli aiuti internazionali rispetto al 2005.
Gli Obiettivi del Millennio furono approvati nel 2000 individuando le priorità per garantire uno sviluppo equo e sostenibile al pianeta. Entro il 2015 i capi di stato si impegnano a ridurre la povertà, aumentare la scolarizzazione, promuovere le pari opportunità, ridurre la mortalità infantile, garantire l'accesso all'acqua corrente, combattere malattie come malaria, TBC e AIDS, perseguire un modello di sviluppo sostenibile e aumentare la cooperazione con i paesi in via di sviluppo.
Come dimostra il rapporto 2010 e il riassunto dei gap da colmare molti risultati sono stati ottenuti, ma in modo disomogeneo e generalmente in misura inferiore ai target originali (a parte la diffusione dei telefoni cellulari). Restano lontane anche le cifre che le nazioni più ricche si erano impegnate a destinare agli aiuti ai paesi poveri. Ricordiamo che in questo ambito l'Italia è tra le nazioni più inadempienti. Le cifre promesse dal governo della destra non sono state mai versate, tanto da causare lo sdegno internazionale e prese di posizioni durissime come quella di Bono e di altre celebrità impegnate nella campagna di aiuti. La protesta nei confronti di Berlusconi è arrivata fino a chiedere il 30 maggio scorso l'esclusione del nostro paese dal G8 e a lanciare sul web un giochino flash chiamato Hurl Berl che permette di lanciare Berlù più lontano possibile.

1 commento:

  1. Sarkozy, Merkel e Zapatero sono alle Nazioni Unite. Cameron è in congedo parentale, giustificato. Berlù invece resta in Italia per scelta. Non vuole fare altre figuracce, dopo le promesse non mantenute. E poi è troppo occupato a contare i voti della maggioranza alla camera. Un vero statista.
    All'ONU per l'Italia c'è Frattini, che il sito degli esteri ci informa essere in buona compagnia: con lui anche il ministro invisibile dell'ambiente Prestigiacomo, quello delle pari opportunità Carfagna e persino Emma Bonino (http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Approfondimenti/2010/09/20100920_AssembleaONU.htm).

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