martedì 13 aprile 2010

Senatori negazionisti, ancora

Oggi Antonio Cianciullo sul sito di Repubblica racconta le ultime mosse dei senatori del Pdl sul tema dei cambiamenti climatici. Dopo una risibile mozione negazionista presentata lo scorso anno è stato redatto con un nuovo documento presentato dai senatori D'Alì, Possa, Fluttero, Viceconte, Izzo, Sibilia, Nespoli, Vetrella, Carrara, Malan, Monti e Leoni. Il primo firmatario senatore D'Alì, nel momento in cui sembrava profilarsi un avvicendamento al ministero dell'ambiente, era stato indicato come possibile successore dell'invisibile Prestigiacomo.
La mozione (il testo ufficiale è qui) ha dei risvolti di involontaria comicità nella sua approssimazione e nella incompetente leggerezza con cui i senatori della destra italiana affrontano quello che definiscono il "cosiddetto riscaldamento globale", di cui contestano le "tesi catastrofiste".
Tra i passaggi salienti D'Alì & Co. chiedono di "promuovere in sede ONU la revisione degli assetti degli organi preposti alle determinazioni delle strategie ambientali, in particolare l'avvicendamento del Presidente dell'IPCC dott. Pachauri e del commissario De Boer, osservando che: il primo si è manifestatamene rivelato quantomeno fazioso e inaffidabile nella gestione di un ruolo di estrema importanza, tanto da indurre in errore lo stesso segretario generale dell'ONU e comunque i Governi degli Stati membri, mentre il secondo ha dimostrato di non saper gestire la delicata e complessa vicenda delle intese internazionali".
Inoltre, riferendosi a una richiesta avanzata a suo tempo da Berlusconi vorrebbero "dichiarare decaduto, in quanto non più utile, l'Accordo del 20-20-20 e chiederne la sostituzione con un nuovo accordo che meglio risponda al dato scientifico, che riveda gli impegni di riduzione delle emissioni di CO2 su livelli per l'Italia più equilibrati rispetto a quelli assunti dagli altri Stati membri aderenti ed in linea con quelli assunti autonomamente da Usa, Cina, India, Sud Africa, Brasile e Messico".
Inoltre "ad adoperarsi affinché la politica ambientale dell'Unione europea abbandoni la linea sinora imposta in particolare dagli inglesi, dai tedeschi e dai Commissari europei all'ambiente succedutisi nel tempo, anch'essa basata sui dati rivelatisi inesatti dell'IPCC e che ha condotto ai trattati di Kyoto e del 20-20-20 ed al fallimento della Conferenza COP 15, linea peraltro già ufficialmente censurata dal Senato in sede di esame di specifiche mozioni sul clima e non adeguatamente seguita in occasione di molti incontri internazionali".
Le minuscole e le maiuscole virgolettate spesso sono sbagliate ma sono quelle del testo presente sul sito del Senato.
In conclusione secondo i dodici senatori del PdL:
1. Il premio Nobel Pachauri va licenziato perché "fazioso e innaffidabile".
2. Non è più utile che l'Europa si impegni a ridurre del 20% le emissioni e ad aumentare del 20% la produzione di energia rinnovabile entro il 2020.
3. Germania, Gran Bretagna e i commissari all'ambiente di Bruxelles non hanno capito un bel niente e la linea dell'Europa sul clima va improntata al negazionismo.
Non ci facciamo mancare veramente niente.

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