venerdì 30 gennaio 2009

Il paradosso di Modena

La procura della corte dei conti ha aperto un fascicolo sull'operato della Provincia di Modena, ipotizzando irregolarità contabili e procedurali. Gli atti sotto inchiesta riguardano l'acquisto effettuato nel 2003 di 100 ettari di foresta tropicale in Costarica e le spese per la sua rinaturalizzazione.
Le contestazioni della corte dei conti riguarderebbero anche il fatto che l'intervento, essendo stato effettuato al di fuori del territorio amministrato, avrebbe provocato "una minore conservazione al patrimonio ambientale locale".
La Provincia di Modena affida le sue precisazioni ad un comunicato ufficiale pubblicato sul sito dell'ente, in cui si ribadisce come l'intervento sia compreso nei progetti di cooperazione internazionale previsti da una legge dello stato italiano (la 68/93) e rientri tra gli interventi del piano di azione di Agenda 21 locale.
In realtà il progetto è un classico esempio di applicazione del Clean Development Mechanism previsto dal Protocollo di Kyoto (qui la descrizione del meccanismo, dal sito del Ministero per l'Ambiente). Nel quadro del CDM un'azienda privata o un soggetto pubblico realizza un progetto in un paese in via di sviluppo mirato alla limitazione delle emissioni di gas serra. Il protocollo di Kyoto però non riconosce gli enti locali come soggetti attivi, riservando le azioni e i target ad imprese e governi nazionali.
Il Meccanismo di Sviluppo Pulito (traduzione un po' pedissequa) è stato sempre al centro di polemiche sul principio etico di utilizzare crediti di energia prodotti altrove per compensare gli sforamenti dei limiti di emissione a casa propria. Il rovescio della medaglia è il vantaggio di incentivare investimenti per progetti innovativi e sostenibili nei paesi in via di sviluppo.
Le città e i territori stanno chiedendo da tempo di essere inseriti a pieno titolo nel nuovo protocollo mondiale che sostituirà Kyoto, in scadenza nel 2012. Se questo accadrà, come ci auguriamo, i progetti come quello promosso dalla Provincia di Modena saranno messi in atto da centinaia di amministrazioni locali e permetteranno di rispettare i tetti massimi di emissione, in una logica che deve superare i confini dei territori amministrati per affrontare con efficacia una sfida globale.
Modena, a dispetto dell'occhiuta magistratura contabile, ha aperto una strada fondamentale.

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