domenica 23 novembre 2008

Perché resteremo in coda all'Europa

Il presidente del consiglio è in Abruzzo a fare campagna elettorale per il candidato della destra alle elezioni regionali. Nel suo tour marsicano Berlù ha tenuto oggi una conferenza stampa al teatro Massimo de l'Aquila, dove ha pronunciato le consuete frasi da statista di rango, come quando è ritornato sulla "abbronzatura" di Barack Obama precisando che intendeva "fargli un complimento, un po' invidioso. Vorremmo tutti essere abbronzati come Naomi Campbell e Obama".
Imbarazzante ma marginale, almeno per noi ormai assuefatti allo "stile" del personaggio. Molto peggio la sostanza di quanto dichiarato dal capo del governo, che ha definito "donchisciottesco" il pacchetto di obiettivi dell'Unione Europea sul clima. La motivazione? L'Europa non deve farsi carico di temi come questo senza l'accordo con USA e Cina, soprattutto in tempi di crisi. Ma proprio ieri Obama ha rilanciato promettendo 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2011 con al centro del programma le energie rinnovabili. E i leader mondiali, da Ban-Ki Moon a Sarkozy e Brown, passando ovviamente per Obama, ripetono che l'opportunità è un Green New Deal. Il prossimo anno la disoccupazione in Europa crescerà dal 7,5 al 9%, mentre in USA è prevista all'8%, la più alta degli ultimi 25 anni. La Germania ha investito 200 miliardi di € sulle energie rinnovabili, con il risultato di 250.000 nuovi posti di lavoro. Secondo gli analisti entro il 2020 in Germania le nuove energie avranno creato più occupati che il settore dell'auto.
Il governo italiano non la pensa così e snobba - anzi, ironizza - sugli impegni presi dal resto del mondo occidentale. Già in campagna elettorale il capoclasse Tremonti parlava di esportare nucleare nei Balcani (per non sporcare a casa nostra) e ironizzava sui "mulini a vento", anticipando Berlù nelle metafore ispirate da Miguel de Cervantes. E mentre noi commentiamo con spiritoso disincanto in Gran Bretagna si sta elaborando un piano da 80 miliardi di Euro per costruire 7000 turbine eoliche che procureranno 160.000 nuovi posti di lavoro. "So che alcuni dicono che le attuali difficoltà finanziare che il mondo deve affrontare dovrebbero spingere il cambiamento climatico fuori dalle priorità, ma io penso esattamente il contrario" ha detto Gordon Brown. "Non si tratta di sacrificare il nostro presente per garantire il futuro, ma di collocare il nostro paese nella miglior posizione possibile" ha replicato Nicholas Sarkozy.
Berlusconi, Scajola, Tremonti, il vanitoso Brunetta ci portano sempre più lontani dai paesi evoluti e sempre più indietro, con speranze di recupero ormai residue. Si è chiesto mai nessuno dei nostri spiritosi ministri quanto indotto, quanti posti di lavoro porterebbero le famose centrali nucleari di cui straparlano?
"Siamo soli", come diceva Vasco.

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