lunedì 20 ottobre 2008

Oops...come non detto!

Il ministro Altero Matteoli, in capo al dicastero delle infrastrutture e dei trasporti, ha dichiarato che al vertice di oggi in Lussemburgo, dove sono riuniti i 27 ministri dell'ambiente della UE, la linea italiana sarà quella di chiedere di rinviare e rinegoziare il protocollo di Kyoto".
In merito alla affermazione di Berlusconi relativa al fatto che l'Italia non sarebbe isolata, ma insieme ad altri nove paesi che chiedono una riflessione sul 'Pacchetto clima-energia' ha detto: "Di stati che stanno dalla nostra parte ce ne sono sicuramente molti. Quando si affrontano, però, i problemi climatici e nei confronti del protocollo di Kyoto c'è molta timidezza da parte di alcuni Paesi perché si teme di essere accusati di non voler salvaguardare i problemi legati all'ambiente". Ha quindi aggiunto: "Finalmente e' venuto fuori quello che e' rimasto per troppo tempo solo all'interno del consiglio dei ministri dell'Ambiente. Ci sono paesi, come l'Italia, che sicuramente hanno problemi enormi legati proprio a queste decisioni". La dichiarazione di Matteoli è stata fatta ieri a Sky TG24.
L'Italia ha ratificato il protocollo di Kyoto con
la legge N. 120 del 2002, poco prima del summit ONU di Johannesburg. Il protocollo è entrato in vigore nel nostro paese il 16 febbraio 2005.
In ambedue queste date il nostro ministro dell'ambiente era Altero Matteoli, che ai tempi riusciva a stento a trattenere il suo entusiasmo. Nel
comunicato stampa ufficiale del ministero dell'ambiente del 14 febbraio 2005 Matteoli dichiarava che "la sfida che si apre da mercoledì prossimo è molto impegnativa, ma è possibile vincerla. Sicuramente il protocollo di Kyoto costituisce solo un primo passo nel cammino della lotta ai cambiamenti climatici (...) Per quanto riguarda l'Italia siamo impegnati a realizzare le misure già individuate dal Piano Nazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra approvato dal CIPE che dovranno portare l'Italia a ridurre quei 100,7 milioni di tonnellate di CO2 che ci separano da Kyoto". Il ministro concludeva affermando che "Il protocollo di Kyoto è senz'altro un trattato di grande valore politico in quanto impegna quasi tutti i paesi industrializzati in un'azione comune per sconfiggere i cambiamenti climatici, e perché dà modo di sperimentare per la prima volta meccanismi di mercato su scala globale per raggiungere un obiettivo ambientale".
In
una intervista a Repubblica dello stesso giorno Matteoli confermava il suo ottimismo: "L'Italia dovrà ridurre le emissioni di gas serra del 6,5% rispetto ai livelli del 1990. Sono state individuate le misure più efficaci nei diversi settori", spiegava il ministro. "Elimineremo entro il 2009 le auto immatricolate prima del 1996, promuoveremo l'uso dei biocarburanti, attueremo misure ulteriori per l'efficienza del traffico urbano". E ancora: "Espanderemo la produzione di energia da fonti rinnovabili, potenzieremo la produzione di energia dai rifiuti, e nell'industria chimica saranno completamente eliminate le emissioni di protossido di azoto. Cercheremo pure di migliorare la gestione delle aree forestali".

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