martedì 29 aprile 2008

Non basta un microonde

Ieri mattina gli scienziati del museo neozelandese di Te Papa hanno cominciato il processo di scongelamento di un calamaro molto speciale. L'animaletto, che appartiene alla specie Mesonychoteuthis hamiltoni, è stato catturato da un peschereccio l'anno scorso nel Mare di Ross, nell'Antartide. Misura circa dieci metri di lunghezza e pesa 500 chili. Il processo di scongelamento è stato avviato in vista dell'esame di un gruppo di scienziati, previsto per mercoledì. Si stimava che il defrosting dovesse durare 36 ore, ma tutto sta succedendo più in fretta. Le operazioni sono visibili in webcam sul sito del museo e gli scienziati che sono al lavoro dialogano con gli interessati in tempo reale in questo blog.

lunedì 28 aprile 2008

Falconara brucia

La ferrovia che attraversa il centro Italia parte da Roma e arriva a Falconara. Forse non è un caso che nel giorno della sconfitta di Rutelli anche Falconara passi al centrodestra.
Il nuovo sindaco è Goffredo Brandoni del PdL, che ha superato di 149 voti Emanuele Lodolini (31), giovane segretario provinciale del PD che aveva accettato la sfida di mantenere il centrosinistra al governo della città dopo due gestioni davvero poco esaltanti che avevano portato la città al dissesto economico e quindi al commissariamento.
Falconara Marittima ha quasi trentamila abitanti ed è unita ad Ancona in un continuum urbano lungo la costa. Nei suoi confini si trovano l'aeroporto regionale, molte imprese e soprattutto la raffineria API (nella foto nell'incendio dell'8 settembre 2004). Un territorio difficile e degradato, dove le funzioni si incrociano e si sovrappongono con una complessità molto superiore alle dimensioni del comune.
Amministrare Falconara non sarà semplice.

Botta senza risposta

Perdere le elezioni politiche non ha stupito nessuno, ma per il centrosinistra abbandonare il Campidoglio è molto doloroso. Gianni Alemanno è il più bravo e il meno vecchio della destra, questo è risaputo. Francesco Rutelli non era certo una ventata di novità, anche questo lo sapevamo. Mercoledì scorso un amico bene informato mi aveva confidato che i sondaggi riservati davano dati molto negativi per Rutelli.
Essere sconfitti nella città dove W governava con consensi larghissimi è un colpo molto duro per il centrosinistra. Che per l'occasione, conviene notarlo, era di nuovo unito in un cartellone policromo. Stavolta hanno perso tutti assieme, decretando forse l'addio definitivo alle grandi alleanze.

FDG 080428 #350

Lanterna, Makarska

sabato 26 aprile 2008

Caput Mundi

Venti secoli fa, nel fulgore dell'Impero, Roma aveva un milione di abitanti. Per trovare un'altra metropoli bisogna arrivare al 1820, quando Londra fu la prima città moderna a raggiungere queste dimensioni. Oggi le città con un milione di abitanti sono 416 e saranno mille nel 2040, ma Roma resta unica.
Il ballottaggio per il sindaco di Roma tra Francesco Rutelli e Gianni Alemanno non è solo un voto locale. Permetterà di verificare se l'onda lunga della vittoria del centro destra è in grado di sovvertire il pronostico (al primo turno Rutelli era avanti di cinque punti). Potrà confermare l'affezione di una città a due sindaci (Veltroni e prima lo stesso Rutelli) che secondo giudizi neutrali hanno cambiato in meglio il volto di Roma. Misurerà l'influenza vaticana sulla politica romana e di tutto il paese.
Una vittoria del centro sinistra dimostrerebbe, anche all'estero, che l'Italia non ha un solo padrone.

Ecco perché alla fine sarà Obama

Su Politico, autorevole sito americano di analisi e commenti, Elizabeth Drew spiega in modo efficace perché Obama sarà il candidato democratico alle presidenziali di novembre. La Drew indica tre ragioni principali:
1. Hillary Rodham Clinton è una figura talmente polarizzante che chiunque abbia simpatie repubblicane o sia indeciso con chi schierarsi non la voterà mai.
2. Togliere la nomination ad Obama per i democratici significherebbe essere abbandonati dall'elettorato nero per generazioni. Inoltre andrebbero persi tutti i nuovi elettori, in maggioranza giovani, che grazie ad Obama si sono impegnati per la prima volta. Stesso discorso per gli indecisi, molto più interessati ad Obama che a HRC.
3. Non va dimenticato che a novembre si vota anche per il congresso e i voti neri sono decisivi in moltissimi collegi che i democratici non vogliono perdere.
I successi di Billary in Ohio e Pennsylvania hanno fatto molto rumore ma gli analisti ricordano come nei due stati si siano svolte primarie "chiuse", riservate cioè agli elettori democratici già registrati. L'apparato del partito preferisce la Clinton, questa non è una novità. Ma dove le primarie sono state "aperte", permettendo di votare anche ai non registrati, Obama ha trionfato. Lo stesso è accaduto nelle assemblee chiamate caucus, dove prima si discute poi si vota. E comunque nel conto dei delegati Barack è sempre a +134.
I superdelegati sanno bene che il partito democratico non può permettersi di rinunciare alle nuove forze attirate da Barack Obama nè alla sua capacità di seduzione tra gli indecisi, che nelle elezioni di novembre saranno determinanti.

venerdì 25 aprile 2008

FDG 080425 #349


25 Aprile

Ascelle sostenibili?

In occasione del Giorno della Terra Julia Roberts è stata ospite di Oprah Winfrey, dove ha promosso il libro Gorgeously green della sua amica Sophie Uliano e poi ha parlato a ruota libera nel talk show più influente della TV americana.
Gorgeously green
(Splendidamente verdi) è un libretto che invita le donne americane a passare ad uno stile di vita in cui "non c'è niente da perdere, ma che al contrario è appagante e pieno di sorprese".
Tra le tante chiacchiere fatte nel corso del programma Julia Roberts ha ammesso di non usare deodoranti (il video con l'outing è qui). La storia ha già fatto il giro del mondo scatenando commenti e reazioni. In realtà sotto un profilo salutista e sostenibile non sono i deodoranti ad essere sotto accusa ma gli antitraspiranti, a causa dei contenuti di ftalati e alluminio.
Ognuno di noi conosce varie persone che non investono in deodoranti, anche se il mio sospetto è che quasi sempre non lo facciano per ragioni ecologiche. Tra i pochi ideologicamente motivati spicca Matthew McConaughey che non solo dichiara il proprio embargo ai deodoranti ma rivendica di diradare le docce per risparmiare acqua. Farà tendenza?

mercoledì 23 aprile 2008

La terra, tutti i giorni

Alcuni mi hanno chiesto come mai non abbia scritto qualcosa sul Giorno della Terra, che ieri celebrava la 38a edizione.
In questi casi è difficile dire qualcosa che non sia banale.

Non è finita

Il voto in Pennsylvania assegna a Billary una vittoria netta di nove punti abbondanti, che vogliono dire 216.000 voti più di Obama. Al di là dei delegati (80 a 66) il numero che conta è questo, perché la Clinton punta a superare Obama nel voto popolare, o almeno avvicinarlo il più possibile. Nei delegati infatti Barack è ormai irraggiungibile, ma se alla fine i voti espressi fossero una sorta di pareggio Billary avrebbe un'arma in più per convincere i superdelegati, che restano decisivi. "Obama can't win", è lo slogan della Clinton.
Obama esce male dalla Pennsylvania, dove ha vinto solo a Philadelphia e in Center County, sede della famosa Penn State University. La parte rurale dello stato lo ha punito e l'analisi del voto è molto simile a quella dell'Ohio: Clinton stravince tra donne, uomini bianchi poco scolarizzati e anziani. Dalla parte di Obama ci sono laureati, giovani e neri. "Obama è un elitario" aggiunge Billary.
La campagna non è finita e il momento di Obama non è semplice, soprattutto per uno che per mesi ha lanciato messaggi di unione e speranza. Il fatto è, come dice lo stratega repubblicano John Feheery, che "quando voli così alto se cadi ti fai molto male".

martedì 22 aprile 2008

E se commissariassimo Malpensa?

"Ne ho parlato con Putin", ha detto l'anziano futuro premier della destra ricevendo l'ex presidente russo nella sua casa al mare. Passate le elezioni sono queste le grandi mosse del prossimo governo per salvare l'Alitalia. Logico che un manager come Spinetta, di fronte all'autismo dei sindacati e alle solite boutade di Berlù abbia consigliato al CdA di Air France di lasciare perdere.
"Sono soddisfatto che Air France si ritiri. Non credo che altre compagnie interverranno, se non per questioni prettamente politiche, ma se si lascia fare al mercato credo che la via sia il commissariamento e attendere che Alitalia torni sul mercato" ha detto uno statista come Castelli, che la Lega Nord vorrebbe presidente della Lombardia.
A Maroni, Castelli, Formigoni, Lupi e gli altri lombardi che antepongono il destino di un aeroporto che non ha mai funzionato a quello della compagnia di bandiera bisognerebbe proporre di commissariare e poi mettere sul mercato Malpensa. Che siano liberisti davvero. In confronto a Malpensa persino la povera, bistrattata Alitalia sembra un boccone prelibato.

lunedì 21 aprile 2008

Sprofondo rosso

Rifondazione Comunista, uscita a pezzi dalle elezioni, ha già consumato il primo atto della resa dei conti. Ieri a Roma si sono scontrati e contati il gruppo dirigente uscente e la fazione capitanata da Paolo Ferrero, ministro "di lotta e di governo". L'ha spuntata - non di molto - Ferrero, approfittando anche di un profilo volutamente basso dell'unico vero nuovo leader comunista, Nichi Vendola.
L'assemblea ha isituito un comitato di garanzia che guiderà il partito fino al congresso di luglio. Il piccolo Giordano si è dimesso in lacrime e con lui se ne va anche Babyface Migliore. Bertinotti era già sparito e ieri non si è fatto nemmeno vedere. Ferrero e il suo sodale Russo Spena vengono da Democrazia Proletaria, sono comunisti mai pentiti che hanno ferocemente criticato il progetto della sinistra Arcobaleno e l'abbandono della falce e martello.
Al di là dell'appeal di simboli vecchi e nuovi l'analisi del voto è semplice e spietata: gli elettori che all'interno di una grande coalizione gradivano distinguersi con un voto di sinistra, al momento di scegliere tra due cartelli diversi hanno nettamente virato su posizioni moderate. Stupisce che di questo si incolpi Veltrone, il quale, come dice anche Vittorio Agnoletto, ha fatto solo il suo dovere. Sarebbe come se Carlo Vanzina desse a Spielberg la colpa di non avere mai vinto un Oscar.
Bertinotti ora sarà libero di frequentare salotti veri e televisivi senza timore di eccedere in frivolezza. La ricostituita maggioranza conservatrice di Rifondazione lavorerà per arrivare al congresso con una proposta solida, sperando che Vendola mantenga la promessa di volere restare il presidente della Puglia fino al 2010. Molti invece giurano che al congresso di luglio Nichi vorrà essere protagonista.
Ferrero non mi è simpatico, ma un consiglio vorrei darglielo: prenda davvero le distanza da Bertinotti e Diliberto e si liberi di quel toscano, che come ho già scritto porta sfiga.

FDG 080421 #348

Primavera

domenica 20 aprile 2008

Vae victis

La Lega Nord ha vinto le elezioni, questo lo ho già scritto giorni fa. Il premio, almeno secondo quanto ha dichiarato stasera Bossi uscendo dal castello fatato di Berlù, saranno tre ministeri. All'interno Maroni, che sbaraglia la concorrenza forzista di Scajola e Pisanu. Alle riforme Bossi, all'agricoltura il trevigiano Luca Zaia (nella foto con delle miss).
Il piatto forte però è la vicepresidenza del consiglio assegnata a Calderoli. In un paese qualunque, anche di quelli poco democratici, mai una persona cosi retrograda e intellettualmente modesta potrebbe ambire a un ruolo di questo livello.
Poveri noi.

sabato 19 aprile 2008

I numeri schiacciano Billary

Dopo un mese di pausa e di polemiche martedì prossimo ritornano le primarie democratiche in USA con le attese elezioni in Pennsylvania. Lo stato di Philadelphia è un crocevia verso la nomination alla presidenza soprattutto per Billary, che recentemente ha beneficiato di una gaffe di Obama molto amplificata dai media. Durante un meeting a San Francisco Barack ha descritto gli americani che vivono nei piccoli centri come persone frustrate che si consolano con la religione e le armi. L'America rurale e puritana ha alzato gli scudi e la Clinton ha colto l'attimo per accusare Obama di tutto il male possibile. Le polemiche recenti hanno "riportato Obama sulla terra", come scrive David Brooks sul New York Times, ma le conseguenze politiche sembrano minime. Gli ultimi sondaggi in Pennsylvania vedono Billary avanti di soli tre punti, contro i quindici di un mese fa. L'esito delle primarie è incerto, probabilmente la Clinton vincerà di misura, senza trionfare.
Il conto dei delegati finora è di 1648 a 1507 in favore di Obama. Nessuno dei due candidati raggiungerà i 2025 necessari per la nomination con i 566 delegati in palio nelle prossime primarie, ma se Obama confermerà la media percentuale di voto del 53% ottenuta finora arriverà a 1945, solo 80 dalla soglia. Secondo gli analisti gli otto stati che restano in ballo - più Guam e Portorico - porteranno ad una divisione a metà dei voti. Per pareggiare i conti la Clinton dovrebbe ottenere il 65% dei consensi, una quota impossibile.
Billary continua la corsa cercando di convincere il partito e gli elettori che la persona giusta per la casa bianca è lei, anche se ha meno voti, meno delegati e ha vinto in meno stati. Per i circa 300 superdelegati che non si sono ancora schierati e che decideranno il nome dell'avversario di John McCain la scelta ormai sembra quasi obbligata.

venerdì 18 aprile 2008

L'ambiente come infrastruttura

Segnalo un articolo sul quotidiano online greenreport in cui Lucia Venturi analizza il programma elettorale del PdL nella prospettiva ambientale e delle politiche di sostenibilità.
Lo puoi leggere qui.

giovedì 17 aprile 2008

I sindaleghisti

La netta vittoria elettorale della destra spinge il sindacato, con la CGIL in testa, a cercare alibi, riferimenti e ricollocazioni. Il voto operaio premia la Lega ma non incrina l'aplomb di Epifani, che su La Repubblica di oggi non sembra particolarmente interessato ad un autocritica. La colpa è sempre degli altri.
Surreale l'intervista di Giorgio Cremaschi (foto) sul Corriere della Sera. Il segretario dei metalmeccanici CGIL e leader della FIOM, già sconfitto dall'esito del referendum sindacale da lui fortemente voluto, continua a non sentirsi chiamato in causa. Secondo le sue dichiarazioni era già tutto previsto. Chissà se Cremaschi, che vive a Brescia, aveva previsto anche che il voto operaio a destra avrebbe consegnato la sua città a Lega e PdL, dopo 14 anni di amministrazione del centrosinistra.
Prima di demonizzare il PD e Veltrone la sinistra ormai extra-parlamentare dovrebbe prendersela con gente come Cremaschi. Scommetto che ha votato Lega pure lui.

Traslochi sostenibili

Una compagnia americana promette traslochi a emissioni zero. La Earthfriendlymoving impacchetta ogni cosa in contenitori riusabili fatti con bottiglie di PET riciclate. Poi carica tutto su camion a biodiesel che mentre arrivano a destinazione, grazie ad un potente alternatore, producono 25 Kw di energia sufficienti per fabbricare nel luogo del trasloco rotoli di carta da imballaggio.
Approccio molto ideologico ma apparentemente efficace, oltre che tecnologicamente innovativo. Il materiale più interessante sono questi Recocube (foto) usati come protezione da imballaggio al posto del polistirolo e di altri elementi di plastica espansa. I recocube sono fatti con carta riciclata a cui si aggiungono zuccheri, amidi e vitamine B12 vegetali. Sballate le casse i recocube si possono buttare in giardino dove funzionano come compost. Le stesse casse sono trasportate su dei pellet di plastica scura, realizzati ognuno riciclando i polimeri di 500 pannolini (opportunamente lavati e disinfettati, ovvio).
Secondo la ditta l'uso dei loro prodotti nel trasloco di una casa con tre camere e due bagni garantisce di risparmiare 37 ore e la metà del costo, oltre a riutilizzare 120 kg di materiale riciclabile che altrimente finirebbe in discarica.

mercoledì 16 aprile 2008

Perdenti metropolitani

Il Partito Democratico ha perso sonoramente le elezioni, e questa non è certo una notizia. In tutte le città però il PD ha guadagnato consensi rispetto al 2006: i voti del senato indicano un +10.5 a Roma, +9.1 a Milano, +9.3 a Firenze. Dati in crescita anche a Bologna (6.8), Torino (6.6), Genova (6.3). Spicca un +5.4 persino a Napoli. Nella mia piccola Ancona l'incremento è del 7.9%.
Gli analisti vedono in queste cifre gli esiti di una campagna elettorale breve ed imprevista, giocata principalmente su un piano di comunicazione mediatica: TV, stampa, web. Ambiti in cui Veltrone si è mosso con confidenza, lanciando messaggi recepiti positivamente. Non a caso Berlù ha evitato il confronto diretto, mossa che replica quella del 2001 contro Rutelli. L'anziano leader della destra quando parte da una posizione di vantaggio si sottrae sistematicamente al duello. Lo ha accettato nel 2006 perché tutti i sondaggi lo davano perdente.
Saltato il confronto TV resta la vita di tutti i giorni, soprattutto per chi ha difficoltà o perlomeno preoccupazioni per il futuro, ovvero quasi tutti gli Italiani. Credo che W avesse piena coscienza della necessità del contatto diretto con gli elettori, altrimenti non si sarebbe sobbarcato il faticoso tour del paese, provincia per provincia. Non è bastato. La gente che discute in coda alla cassa dei supermercati o nei sagrati delle chiese dopo la messa domenicale ha votato in massa a destra, con preferenza alla Lega nel profondo nord.
La colpa è essenzialmente della politica batteccona (alcuni benevolmente dicono "rigorosa") del governo Prodi, in cui - con una certa arroganza, basta ricordare le reprimende di TPS - la severità ha sempre prevalso sulla ricerca di consenso. Colpa anche del comportamento della sinistra, che di fronte al suo suicidio incolpa Veltrone ma rimuove i danni e gli effetti collaterali provocati da una logica di distinzione ad ogni costo e dall'avere sottovalutato temi delicati come la sicurezza.
Il popolo attento, vivace ed evoluto delle città ha dato fiducia al Partito Democratico. Personalmente ripartirei da qui, cercando il modo di arrivare nei paesi, negli shopping center, nelle scuole, nelle mense, nelle parrocchie e nelle bocciofile.

FDG 080416 #347

Giostrina, Albania

martedì 15 aprile 2008

Dopo un ministro dell'ambiente verde ne arriverà uno rosso?

Incassata la netta vittoria Berlù non perde tempo ed ha già annunciato la lista dei ministri entro la settimana. Segni particolari: saranno 12, di cui quattro donne. Sei di area FI, i restanti divisi tra AN e Lega. Difficile far tornare i conti, visto che l'anziano leader ha gia annunciato Tremonti (economia), Frattini (esteri) e Stanca (innovazione), tutti maschietti e forzisti. Poi ci saranno i leghisti, probabilmente altri due maschi (Rosi Mauro o Maroni al welfare e l'imperdibile Calderoli alle riforme). La Lega vorrebbe gli interni, ma al Viminale sono accreditati Pisanu, Schifani o Scajola (tutti maschietti FI). La cultura andrà a FI con Bonaiuti o Bondi, che del resto scrive poesie. Alla difesa punta Larussa (AN) anche se Martino ha buoni sponsor. Anzi secondo il Corriere della Sera di oggi Martino è in partenza per gli USA, dove lo aspetta un pranzo in suo onore organizzato dalla madre di John McCain. Visto che McCain ha l'età di Berlù, 72 anni, il pranzo di sua madre (96 anni compiuti) non sarà esattamente un ballo per debuttanti...
Le caselle coperte o quasi sono otto (almeno cinque di Forza Italia) e i pretendenti tutti maschi meno una. Resterebbero solo altri quattro ministeri di classe A e tre o quattro donne ministro da piazzare. Solo un posto ancora libero per FI, ammesso che Martino resti fuori. Nella logica della destra i principali ministeri scoperti sono giustizia (Giulia Bongiorno?), scuola (Formigoni, se non fa il presidente del Senato), infrastrutture e trasporti, salute (Prestigiacomo?), agricoltura, attività produttive. Il Sole 24 Ore parla anche di Mara Carfagna alle pari opportunità. Altri della stessa Prestigiacono alle politiche comunitarie e della Carfagna alla famiglia (!). Poi ci sarebbe Elio Vito ai rapporti con il parlamento, ma è evidente che i conti non tornano.
E l'ambiente? Non rientra tra l'elite ministeriale, finirà come accessorio ad un altro portafoglio. Probabimente alle infrastrutture. Interessante connubio: autostrade e cambiamenti climatici, aeroporti e sostenibilità. Chi si occuperà di un ministero che rischia la schizofrenia? I bene informati parlano di un gradito ritorno: Altero Matteoli. Secondo La Stampa ci sarebbero anche i nomi di Scajola o Maroni, se esclusi dalle ipotesi fatte qui sopra.
Ma ecco il colpo di scena. Secondo voci accreditate all'ambiente arriverà Michela Vittoria Brambilla.
Lo dicevo che saranno anni indimenticabili.

Chi ha perso

















Per la prima volta il parlamento della Repubblica non avrà una rappresentanza comunista, e dopo decenni spariscono anche i verdi. Tutta colpa di Veltroni, secondo una curiosa tesi di Bertinotti & Co. In realtà la sinistra si è suicidata candidando un leader vecchio e narcisista e pianificando a tavolino un simbolo senza identità e alleanze improbabili (la maggioranza dei verdi detesta i comunisti, e viceversa).
La lettura politica dimostra anche che fino a quando si reggeva una coalizione gli elettori di centrosinistra amavano differenziarsi, seppure all'interno di un medesimo disegno. L'obbligo di una scelta secca (questa sarebbe la colpa di W) ha prosciugato la sinistra comunista e vaporizzato anche i socialisti.
Nella mia regione, le Marche, la coalizione di Bertinotti alla camera partiva da un 10.8% alle politiche del 2006 (6.6% solo Rifondazione): ha preso il tre per cento, meno della Destra di Storace e Santanchè (3.4%) e appena lo 0.8 in più della Lega Nord, che ha persino preso un deputato sotto il muro di Ancona.
Una ultima considerazione frivola: il toscano, ostentato da Bertinotti e Diliberto persino sui manifesti elettorali, porta sfiga.

lunedì 14 aprile 2008

Chi ha vinto























Ecco il vero, unico vincitore delle elezioni politiche 2008: Umberto Bossi, leader del partito la cui denominazione ufficiale è Lega Nord per l'indipendenza della Padania.
Questo elegante signore dai modi garbati ha ottenuto oltre l'8 per cento a livello nazionale, supera il 28% in Lombardia 2 e Veneto 1 e il 25% in Veneto 2.
I deputati e senatori della Lega Nord saranno determinanti sia alla Camera che al Senato.
Ci aspettano anni indimenticabili.

FDG 080414 #346

Mercato del sabato

domenica 13 aprile 2008

Nell'agenda del prossimo governo

Noi Italiani riusciamo ad essere così provinciali. Esultiamo per avere spezzato le reni a Smirne conquistando l'Expo 2015, ignorando senza rimorsi che tra due mesi e mezzo si inaugura una Expo a Saragozza. L'Expo di Milano secondo l'intera nazione sarà un trionfo, ma le altre edizioni ci lasciano indifferenti (ce n'è una in programma anche a Shangai nel 2010).
Lo stesso per il già strombazzato meeting del G8 in programma alla Maddalena nel 2009, con architetti di grido ingaggiati per riconvertire la dismessa base navale americana in un hotel a sei stelle. Poi degli altri meeting G8 che ci frega.
Invece il prossimo vertice è molto interessante, si terrà a Hokkaido nel freddo nord del Giappone dal 7 al 9 luglio. Per il governo che uscirà domani dalle urne sarà il primo G8, una sorta di presentazione internazionale ai massimi livelli.
Il tema centrale del G8 di Hokkaido sarà l'ambiente e i cambiamenti climatici. L'anziano candidato premier della destra ha dichiarato che, in caso di sua vittoria, il ministro dell'economia sarà quel capoclasse con il faccino contrito che quando parla di energia dice cose tipo "ma dai, i mulini a vento" e lancia nuove colonizzazioni nucleari con centrali italiane costruite nei Balcani, così non sporchiamo a casa nostra.
Pensate a Berlù e Tremonti al G8 sull'ambiente di Hokkaido. Rewind, please.

sabato 12 aprile 2008

Riflessioni

La migliore battuta sulla cosiddetta "giornata di riflessione" l'ha fatta ieri alla radio Fiorello: "Ultima ora: Berlusconi è contrario alla giornata di riflessione perché se ci riflette alla fine vota Veltroni pure lui".
A chi ha davvero voglia di riflettere segnalo un'indagine pubblicata sulla newsletter Eco dalle Città di Paolo Hutter, che confronta i programmi di tutti gli schieramenti elettorali sui temi ambientali. Le fonti citate sono interessanti e non schierate, come l'Università di Parma che fa un lavoro molto diligente riportando in uno schema le porzioni di programma ambientale di ogni partito, compreso conteggio delle parole ed elenco delle tematiche trattate. Ecoblog riassume la sezione ambientale di tutti i programmi e li linka nella versione completa.
Nessuno traccia conclusioni. Fatelo voi e votate bene.

venerdì 11 aprile 2008

Il ritorno del...

Si intitola Return of the jester l'articolo che l'Economist in edicola domani dedica al quinto tentativo dell'anziano leader della destra di conquistare la Presidenza del Consiglio.
L'Economist, rigorosa testata liberista inglese, non è mai stato tenero con Berlù.
Che cos'è un jester? Secondo i dizionari on-line a professional clown employed to entertain a king or nobleman in the middle ages. Traducendo alla lettera: nel Medioevo un pagliaccio pagato da un re o da un nobiluomo per intrattenerlo.
Sinteticamente è meglio tradurlo con buffone o giullare?

L'Europa non capisce, compatisce

Scrivo da casa, mentre a Porta a porta c'è Berlù che parla di ICI e straordinari. Sono appena tornato da Bruxelles, dove sono stato 18 ore accettando l'invito per un convegno del Consiglio d'Europa degli Architetti, di cui una volta facevo parte. Il convegno aveva un tema intrigante: Progettare per il Futuro: il Mercato e la Qualità della Vita. I contenuti sono stati in realtà più prevedibili di quanto mi aspettavo, ma non è di questo che volevo scrivere.
Non andavo a Bruxelles dall'anno scorso. Tornarci adesso e rispondere alle domande sull'Italia e le elezioni è molto imbarazzante. "Ma davvero vincerà Berlusconi?" mi ha chiesto un amico tedesco. L'Europa, non importa di che parte politica, fa molta fatica a capire. Anzi, proprio non capisce.
European Voice, il settimanale di Bruxelles del gruppo Economist, pubblica un articolo glaciale dal titolo "L'Italia non deve dissipare il suo capitale europeo ricostruito". Il giornale descrive l'anziano leader della destra come un populista di pochi principi, salvo l'attenzione ai propri interessi.
Tremonti, Calderoli, Berlù. L'Europa ci compatisce.
Nel frattempo da Vespa c'è sempre lui: ha la voce roca, la faccia stanca malgrado il trucco pesante. Obiettivamente non mi sembra brillante come una volta. Del resto è un vecchio.
E adesso la buona notizia, come direbbe Milena Gabanelli: oggi su Repubblica Piero Ottone ricorda che per Berlù questa sarà comunque l'ultima campagna elettorale.
Speriamo in altre buone notizie lunedì sera.

giovedì 10 aprile 2008

Il diritto di inquinare

Come ha scritto Alessandra nel suo commento, alla fine il tradimento non si è consumato. L'assemblea legislativa dello stato di New York ha rigettato la proposta del sindaco Michael Bloomberg di introdurre in pedaggio per le auto che entrano a Manhattan. Non è bastata la decisione del consiglio comunale newyorkese, nè la convinta adesione del governatore dello stato, il democratico nero David Paterson, appena subentrato al dimissionario puttaniere Spitzer.
L'assemblea legislativa dello stato di New York è a maggioranza democratica. Una lunga riunione, in cui sembra che i rappresentanti di Brooklyn, Queens e delle periferie abbiano fieramente opposto il provvedimento, si è conclusa con la decisione di non sottoporre il provvedimento al voto. Scelta molto opaca. La motivazione politica addotta sarebbe che il ticket penalizza tutti i cittadini meno l'elite di Manhattan.
Il sindaco ha rilasciato una dichiarazione infuocata che comincia dicendo che "è un giorno triste per i Newyorkesi e per la città di New York, che perderà 500 milioni di dollari l'anno di investimenti per la mobilità e la disponibilità immediata di 354 milioni di fondi federali". Bloomberg ha criticato apertamente la scelta "vigliacca" di non votare, perché "ogni elettore ha il diritto di sapere se il suo rappresentante è a favore o meno di una migliore mobilità e di un'aria più pulita".
Grande imbarazzo e pochi commenti dai vertici del Partito Democratico, a cominciare dal senatore di New York, Hillary Rodham Clinton.
Anche certa sinistra italiana critica i provvedimenti che limitano la circolazione dei mezzi più vecchi e inquinanti perché provocherebbero sacrifici soprattutto alle classi sociali più disagiate.

Premio Pulitzer

La giuria del premio Pulitzer, il massimo riconoscimento americano per la letteratura, ha concesso una citazione speciale alla carriera a Bob Dylan.
Dylan (67) è il primo musicista rock premiato nella storia del Pulitzer. Nella sua sconfinata discografia io sono particolarmente legato a Blood on the tracks, bellissimo album del 1975.
Le canzoni memorabili sono centinaia, sceglierne una è quasi impossibile. Tralasciando i classici degli anni '60 e '70 cito Brownsville girl del 1986, lunga ballata blues che in pratica è un vero road movie ed è composta a quattro mani con un altro mito, Sam Shepard.

Sondaggi

In Italia i sondaggi elettorali sono proibiti nella settimana che precede il voto. Alcuni "bene informati" sussurrano i dati di riservatissimi sondaggi, quasi sempre inventati.
Restiamo nella realtà e diamo un'occhiata ai sondaggi per la presidenza USA: le ultime rilevazioni dicono che il duello Obama-McCain vedrebbe prevalere il democratico, 46-44 secondo Gallup e 46-45 secondo Rasmussen. Se McCain dovesse invece vedersela con la Clinton secondo Gallup sarebbe un pareggio 46-46, secondo Rasmussen prevarrebbe il repubblicano 47-44.
Nel frattempo Barack guadagna l'appoggio di altri superdelegati. RCP gli attribuisce un vantaggio di 137 delegati. Mancano 13 giorni alle primarie in Pennsylvania, l'ultima spiaggia di Billary.
L'Herald Tribune dedica un articolo ai giovani americani che convincono i loro genitori a votare per Obama (6 su 10 degli under 30 che votano hanno scelto Barack).

mercoledì 9 aprile 2008

PdL: Priapismo delle Libertà

L'anziano candidato premier della destra non gradisce la nuova skyline di Milano. Particolarmente l'intervento Citylife previsto nell'area della vecchia fiera, dove sorgeranno tre grattacieli à la page firmati Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind. «Ho visto progetti di grattacieli elaborati da architetti stranieri, storti e sbilenchi, in totale contrasto con il contesto milanese. Spero non sia questa l'idea moderna di Milano, altrimenti la protesta sorgerà spontanea e giusta. E io mi metterò alla testa di questa protesta» ha detto il leader del PdL, ricevendo il supporto immediato della Lega Nord. Il progetto di Libeskind (al centro del rendering qui sotto) è quello su cui Berlù punta il dito, perché invece di svettare si incurva. Con la consueta classe ha chiesto se potesse essere raddrizzato perché "comunica un senso di impotenza".
Libeskind, che non è un simpaticone come Berlù, ha replicato sul Corriere della Sera di oggi che «l'unica cosa che comunica un senso di impotenza è Berlusconi stesso. La mia torre è imparentata ai lavori di Leonardo da Vinci e alla grande cultura italiana che il leader del Pdl non ha il tempo o l'intelletto di studiare. La curva della mia torre non è un errore idiota: si riallaccia alla tradizione, porta una prospettiva da ogni parte del mondo».
Anche l'assessore all´urbanistica di Forza Italia Carlo Masseroli è lapidario: «Il progetto è eccezionale, internazionalmente riconosciuto fra i migliori al mondo e per la città è imprescindibile. Non ci saranno ripensamenti di nessun tipo». Il bando per la riconversione della vecchia fiera di Milano è stato indetto e successivamente approvato dalla giunta Albertini e infine confermato dalla Brichetto Moratti. Il 3 aprile è arrivato anche l'OK del Consiglio di Zona 8, con 20 voti a favore contro 16 contrari. Silvio Berlusconi è tuttora consigliere comunale a Milano, come lo era ai tempi di Albertini. Perchè non fa un'interrogazione?

lunedì 7 aprile 2008

Tradimento

Anche l'America volta le spalle all'auto privata e la tradisce con metro e bici, come si vede in questa deliziosa vignetta?
Lo dimostrerebbe la decisione del consiglio comunale di New York, che ha approvato con 30 voti contro 20 la proposta del sindaco Bloomberg di introdurre un ticket per le auto che entrano a Manhattan. Adesso tocca ai legislatori di Albany, capitale dello stato di New York, ratificare il provvedimento, che entrerebbe in vigore il 31 marzo 2009. Bloomberg ha fatto notare come, dei trenta voti favorevoli, venti siano di rappresentanti di fuori Manhattan (Harlem, Brooklyn, Queens, Bronx, Staten Island), ovvero di chi subirebbe principalmente le conseguenze del road pricing, primo tentativo extraeuropeo.
Il provvedimento approvato prevede che il pedaggio scatti per chi entra nella zona al di sotto della 60a strada, in pratica appena superato Central Park. A seconda dei casi si pagheranno da 8 dollari, compresi i pedaggi dei ponti o dei tunnel, ai 9 dollari più i pedaggi. La proposta originale di Bloomberg allargava il confine della "zona proibita" ai confini nord di Central Park, ovvero alla 86a strada, e comprendeva anche una tassa di quattro dollari per gli spostamenti all'interno della zona.

domenica 6 aprile 2008

C'era una volta il punto e virgola

Un articolo di Stefano Bartezzaghi su la Repubblica di sabato discute il futuro incerto del punto e virgola, elemento di punteggiatura ormai in disuso. C'è chi lo utilizza come componente dell'emoticon che ammicca, chi per separare gli indirizzi dei destinatari delle e-mail, ma nei testi il punto e virgola ormai scarseggia. Alcuni insistono ad usarlo, per motivi a me oscuri, al termine delle voci degli "elenchi puntati o numerati".
Ho dismesso il punto e virgola da decenni, come cerco di fare con il passato remoto. Se il punto e virgola è davvero rottamato, il passato remoto nel linguaggio scritto ancora resiste, mentre in quello orale è già sparito. Chi direbbe a un amico "ricordi quando andammo in quel ristorante..."?
Non c'è nulla di negativo nella scomparsa del punto e virgola e la prossima vittima designata sarà il punto esclamativo. La lingua cambia, le contaminazioni si moltiplicano, il lessico è una delle poche cose che si modifica in tempo reale.
Non è sempre vero. Stasera uno spot istituzionale sulle elezioni trasmesso dalla RAI invitava chi fosse nella cabina elettorale a votare in fretta perché "eventuali perdite di tempo andrebbero a detrimento delle persone in attesa". "A detrimento", ha detto la stessa TV che ci propina La vita in diretta.
Siamo davvero uno strano paese.

sabato 5 aprile 2008

FDG 080405 #345

Leo

Clinton Balboa

"Io sono come Rocky" ha detto Billary a Philadelphia. Le prossime primarie in Pennsylvania, in programma martedì 22, potrebbero essere l'ultima spiaggia per la famiglia Clinton. Un mese fa i sondaggi nello stato davano a Billary un vantaggio enorme, almeno quindici punti. Poi è arrivata la corazzata di Obama, che a marzo ha incassato 40 milioni di dollari di contributi (il doppio della Clinton), ha aperto in Pennsylvania 30 uffici elettorali (Billary ne ha 21) e sta spendendo in spot TV cinque volte di più, oltre due milioni solo nell'ultima settimana. Barack sta tentando il colpo del KO, ma Billary in questo è davvero come Rocky, metterla al tappeto è quasi impossibile.
Gli ultimi sondaggi però hanno ridotto il distacco a 5-6 punti, molti nuovi elettori si stanno registrando e non voteranno Clinton. Obama potrebbe vincere la Pennsylvania e questa affermazione, assieme a quella più scontata in North Carolina, farebbe gettare la spugna a Billary. Anche le notizie dal Michigan non sono buone: i vertici democratici dello stato hanno definitivamente rinunciato a nuove primarie, dopo quelle annullate in cui la Clinton aveva vinto ma il nome di Obama non era neppure sulla scheda. Questo rende praticamente impossibile che Billary possa recuperare nel voto popolare, dove Obama resta largamente in testa.
Anche Jimmy Carter, ex presidente e icona democratica, ha annunciato indirettamente il suo appoggio ad Obama. Potrebbero davvero essere gli ultimi colpi di coda. Rick Klein su ABC News la chiama la tempesta prima della quiete.

venerdì 4 aprile 2008

Cartoline dal Bel Paese

Dal blog di Gabriele Martini Pornopolitica, già segnalato tempo fa, un post imperdibile con immagini e racconti degli ultimi eventi di campagna elettorale.

Spagna a secco

In Spagna non piove più. Le precipitazioni degli ultimi sei mesi sono state il 56% della media, le riserve sono piene solo a metà e l'estate è vicina. La situazione peggiore è in Catalogna, dove la pioggia è sotto le medie storiche da 18 mesi, le riserve sono piene al 20% e la regione sta vivendo la peggiore siccità degli ultimi 60 anni. La scarsità delle precipitazioni sta mettendo a dura prova tutto l'arco mediterraneo del paese: Andalusia, Murcia e Comunità Valenciana sono le altre regioni più colpite.
Le autorità catalane hanno imposto multe severe per chi spreca acqua potabile in usi impropri, da 30 euro per chi lava la macchina a 3000 per chi riempie una piscina. Si cercano soluzioni alternative, come il trasporto di acqua dissalata via nave dall'impianto di Carboneras (Andalusia) o con treni cisterna da altre regioni spagnole.
Il prossimo 14 giugno in Spagna, a Saragozza, si aprirà l'Expo 2008, il cui tema è "Acqua e Sviluppo Sostenibile".

giovedì 3 aprile 2008

Air condicio

Nelle ultime settimane la trattativa tra Alitalia ed Air France è stata cannibalizzata dalla campagna elettorale della destra, il cui anziano leader ha annunciato prima un intervento diretto della sua famiglia, poi una cordata di industriali italiani, poi altre amenità dovute al suo essere condizionato da un partito regionale xenofobo e secessionista. Ogni dichiarazione di Berlù è stata poi smentita da se stesso o da chi aveva chiamato in causa, come sempre.
Ma ieri è entrato in campo il sindacato, con una proposta tardiva e irricevibile da chiunque abbia il coraggio di comprare un'azienda agonizzante e investire nel suo futuro.
Se Alitalia fallirà le colpe saranno equamente spartite tra le ipocrisie elettorali della destra e le assurde logiche dei sindacati, preoccupati principalmente della propria sopravvivenza.
Complimenti a tutti e due, e vivalitalia.

Demolizioni rinfrescanti

I cambiamenti climatici portano a un aumento delle temperature che ha i suoi effetti più acuti nelle città, dove la mancanza di suoli permeabili, la scarsa ventilazione e l'accumulo di calore nel cemento e nell'asfalto provocano un effetto radiante che aumenta in modo considerevole le temperature minime.
In un convegno svoltosi ieri a Monaco di Baviera il prof. Carl Beierkuhnlein, che insegna ecologia del paesaggio all'università di Bayreuth, ha proposto di creare dei corridoi di raffrescamento per abbassare le temperature e ripristinare l'escursione termica. Se necessario, il professore propone di demolire gli edifici che bloccano la circolazione dell'aria fresca notturna.

Pizza per tutti

Sono a Rovigo per una conferenza europea sul clima. Stasera eravamo ospiti a cena in municipio e cercavo di spiegare al mio amico Lari Pitka-Kangas, assessore di Malmoe, chi è Giuseppe Pizza. Impresa talmente difficile che mi ha spinto a non accennare nemmeno a cosa sono in grado di produrre i tribunali amministrativi italiani, altro argomento incomprensibile agli stranieri. Raccontare l'Italia è impossibile.
Per uno svedese noi siamo dei decadenti bizantini, ed è difficile dargli torto.
Giuseppe Pizza, leader dell'ectoplasma della Democrazia Cristiana, in realtà può decidere se non le sorti, almeno le date delle prossime elezioni politiche.
Secondo me entro stanotte Berlù se lo compra, anche se dovrà spendere un po' di più di quanto gli è costato De Gregorio.

mercoledì 2 aprile 2008

Sbobinate marescialli, sbobinate...

"Io uso il mio telefonino con la più ampia libertà. Se poi usciranno fuori le intercettazioni delle mie telefonate lascerò questo Paese".
Silvio Berlusconi

Moda Sostenibile

Si chiama Guess Green la nuova linea lanciata da George Marciano, stilista di Guess?, che da ieri è nei negozi.
La collezione è composta di capi tinti senza prodotti chimici, realizzati con cotone biologico, con etichette in carta riciclata stampate con inchiostri a base di soia.
Indumenti ecologicamente corretti ma carissimi: negli USA un paio di jeans costerà 178 dollari, circa cento in più di un paio di jeans "normali" della stessa azienda.
Il dieci per cento del fatturato sarà destinato a Environmental Media Association, una agenzia che utilizza il mondo dello spettacolo come veicolo di diffusione di uno stile di vita sostenibile.

martedì 1 aprile 2008

Milano e l'Expo

Complimenti alla città di Milano, che ospiterà l'Expo 2015. Il tema scelto (Nutrire il pianeta, energia per la vita) è attuale e stimolante. La manifestazione sarà un'occasione importante di sviluppo, che la giunta Moratti ha la responsabilità di gestire con intelligenza. E siccome Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti è al primo mandato da sindaco, molto probabilmente sarà lei stessa a tagliare il nastro dell'inaugurazione.
Il governo applaude e rivendica meriti, la destra replica che l'Expo è a Milano malgrado il governo. L'anziano leader della destra non smentisce il suo ego debordante quando dichiara "io poi ho dato una mano alla signora Moratti intervenendo su moltissimi Paesi e facendo cambiare la propria posizione. Ho messo in campo la mia amicizia con tutti i Capi di Stato". Avevi qualche dubbio?
Certi trionfalismi però sono davvero eccessivi. Sulla Gazzetta dello Sport (diventata bonsai) Candido Cannavò esulta dicendo che avere l'Expo a Milano è come ospitare un olimpiade. Non scherziamo: tutti sanno che quest'anno le olimpiadi sono a Pechino, ma quanti conoscono l'Expo 2008 di Saragozza, che si inaugura tra tre mesi? Abbassiamo il profilo, please.
Altro commento resistibile quello di Gianfranco Fini (detto "il nulla"), che definisce "lunare" abbandonare Malpensa perché l'Expo è "alle porte". In realtà mancano sette anni e Malpensa costa ad Alitalia milioni di euro al mese, li ripiana il PdL?. E poi Malpensa con l'Expo c'entra zero. Saragozza ha un aeroporto ridicolo, Hannover, che ha ospitato l'Expo 2000, idem. Lo stesso Aichi, sede giapponese dell'Expo 2005.
Non sapevi che Hannover e Aichi hanno ospitato le ultime due Expo? Normale, non sono stati eventi epocali. Come non lo sarà l'edizione di Milano, malgrado l'apoteosi mediatica. Del resto noi Italiani ci autocelebriamo con un talento indiscusso, lo stesso che produce finanziamenti e decreti legge in deroga. Non è una sindrome lombarda, il Giubileo 2000 e i Mondiali di Calcio 1990 restano precedenti esemplari. Insuperabili, spero.