mercoledì 5 dicembre 2007

Tanto per dire

Discorsi da sala d'aspetto ambulatoriale ieri sera a Ballarò, tema l'energia. Una rampante dai capelli piastrati tinti di rosso che elogia il nucleare come se fosse un nuovo cosmetico miracoloso. Un ex ministro delle finanze con la faccia da capoclasse che chiede che vengano ridotte le tasse sui carburanti fossili, quasi dovessimo incentivarne il consumo. Un manager disincantato dal passato ambientalista che difende il carbone "anche perché in Cina si apre una centrale a carbone ogni dieci giorni".
La Cina è in effetti il maggior consumatore di carbone al mondo, con una quantità pari al 39% del totale del pianeta. Seguono lontani gli USA con il 18, la UE con il 10 e l'India con l'otto per cento.
Quello che non viene detto, ma che il manager dal nome-omen non dovrebbe ignorare, è che la Cina è anche la nazione con la più alta percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili, tanto da essere ormai certa di raggiungere e superare l'obiettivo prefissato del 15% sul totale entro il 2020.

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